Un uomo di Frosinone, condannato ai domiciliari per furto, è costretto a tornare in carcere perché la suocera non vuole ospitarlo in casa sua. Era il terrore dei commercianti, un ladro patologico che aveva messo a segno diversi colpi negli esercizi commerciali di Frosinone. In molti lo conoscevano e riconoscevano e alla fine è stato ‘beccato’ e messo in carcere. Il suo avvocato è riuscito a fargli ottenere i domiciliari, ma l’unica che poteva ospitarlo era la suocera che non lo ha voluto. E’ successo ad un uomo di 33 anni di Frosinone che si è visto costretto a tornare in carcere nonostante il giudice gli avesse concesso una gli arresti domiciliari. Il 33enne per molto tempo era stato l’incubo degli esercizi commerciali della città. Il suo ‘vizio’ era quello di prendere qualsiasi cosa volesse naturalmente in modo improprio e illegale.
Condannato ai domiciliari deve tornare in carcere perché la suocera non lo ospita
Insomma rubava di tutto e non c’era un proprietario di un punto vendita che non lo conoscesse. L’uomo in questione sottraeva oggetti di ogni tipo e in uno dei suoi ultimi colpi aveva preso addirittura un’affettatrice di proprietà di una pizzeria, ed una cassa di birra rubata invece dagli scaffali di un supermercato. In sostanza si prendeva quello di cui aveva bisogno in ogni momento, ovunque la trovasse e senza naturalmente pagare. Il comportamento reiterato però a lungo andare lo hanno portato ad essere segnalato alle forze dell’ordine da parte dei commercianti, esausti del comportamento dell’uomo. E dopo diverse indagini, proprio attraverso le telecamere servizio di sorveglianza dei centri commerciali colpiti dai furti, gli investigatori sono riusciti a dare un nome ed un volto al ladro. Risaliti all’autore dei colpi, almeno una decina secondo quanto è risultato alle forze dell’ordine, il 32enne è stato fermato. A quel punto l’uomo si è rivolto ad un avvocato che, nonostante la reiterazione del reato era riuscito a far ottenere, al suo assistito, gli arresti domiciliari. Solo che nessuno dei due, ladro e avvocato – e forse anche il giudice – aveva considerato la possibilità che ci potesse essere un problema alla base: l’unica persona che poteva ospitarlo gli ha rifiutato il domicilio. Si tratta della suocera del 32enne. La compagna dell’uomo infatti vive a casa della madre e quindi lui si sarebbe dovuto trasferire li per espiare le sue colpe. E’ successo quindi che l’uomo, accompagnato dai carabinieri, si è recato a casa delle due donne. Ma la suocera, appena lo ha visto, senza giri di parolo gli ha chiaramente detto su due piedi e di fronte ai carabinieri, che non aveva alcuna intenzione di ospitarlo nella sua casa fino a quando non avrebbe espiato le sue pene in carcere. Senza altre soluzioni, l’uomo è dovuto tornare immediatamente in carcere.
Nel febbraio del 2022 un uomo è scappato dai domiciliari per tornare in carcere dopo l’ennesima lite con la moglie
La vicenda del ladro di Frosinone riporta alla mente un’altra vicenda relativa ai domiciliari, ‘difficili’ da scontare. Qualche mese fa, nel febbraio del 2022, un uomo è evaso dai domiciliari dopo una lite con la compagna. L’uomo, in questo caso, andò dritto dai carabinieri per autodenunciarsi per aver abbandonato il domicilio in cui avrebbe dovuto scontare la sua pena. A quel punto gli uomini dell’arma hanno potuto fare delle verifiche. L’evaso infatti aveva un braccialetto elettronico con cui è stato possibile accertare che, dopo essersi allontanato da casa, si era diretto dritto dritto in questura. Il motivo lo ha spiegato direttamente l’uomo, voleva tornare in carcere. Era esasperato dalle continue liti con la moglie talmente tanto da voler tornare dietro le sbarre. Così dopo la condanna per evasione, i giudici della Cassazione hanno assolto l’evasore.