Tomaso Montanari, rettore dell’Università per Stranieri di Siena, ha deciso: non sventoleranno bandiere a mezz’asta per la morte di Berlusconi. Ed è bufera: la scelta di andare controcorrente, infatti, sta facendo discutere. Il rettore l’ha giustificata spiegando che, sebbene sia un “dovere civile” ricordare la sua figura, l’ex premier ha segnato la storia lasciando l’Italia peggio di come l’avesse trovata.

Morte di Berlusconi, Tomaso Montanari: “Ognuno obbedisce alla propria coscienza”

Non c’è odio: anzi, di fronte alla morte di qualsiasi essere umano non si può che provare tristezza. Ma non deve esserci neanche una “santificazione ipocrita” del leader di Fratelli d’Italia, di cui ha ricordato determinate vicende. Montanari ha spiegato, in un tweet:

Nessuna gioia, anzi la tristezza che si prova di fronte ad ogni morte. Ma il giudizio, quello sì: perché certo che ha segnato la storia. Ma lasciando il mondo e l’Italia assai peggiori di come li aveva trovati. Dalla P2 ai rapporti con la Mafia via Dell’Utri, dal disprezzo della giustizia alla mercificazione di tutto (a partire dal corpo delle donne, nelle sue tv), dal fiero sdoganamento dei fascisti alla menzogna come metodo sistematico, dall’interesse personale come unico metro alla speculazione edilizia come distruzione della natura.

Secondo il rettore Berlusconi, morto il 12 giugno a 86 anni, non è stato uno statista, tutt’altro:

In questo, e in moltissimo altro, B è stato il contrario esatto di uno statista, anzi il rovesciamento grottesco del progetto della Costituzione. Nessun odio, ma nessuna santificazione ipocrita. Ricordare chi è stato, è oggi un dovere civile.

Per tutte queste ragioni, Montanari sta stabilito che all’Unistrasi non si seguirà quanto deciso dalla Presidenza del Consiglio, assumendosene la piena responsabilità, e lanciando infine anche un’accusa:

Nonostante la presidenza del Consiglio abbia disposto le bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici mi assumo personalmente la responsabilità di disporre che le bandiere di Unistrasi non scendano. Ognuno obbedisce infine alla propria coscienza, e una università che si inchini a una storia come quella non è una università.

La polemica sulla decisione di Montanari

Com’era prevedibile, piovono critiche e polemiche sulla decisione del rettore dell’ateneo toscano, arrivata il giorno prima dei funerali di stato. Primo fra tutti, Francesco Michelotti, deputato di Fratelli d’Italia.

Il militante e libero cittadino Tommaso Montanari rispetto alla memoria storica e politica di Silvio Berlusconi può pensare e fare ciò che vuole, il Magnifico Rettore dell’Università per Stranieri di Siena, ha l’obbligo di rispettare ed osservare il lutto nazionale e il cerimoniale che da esso deriva per il rispetto stesso dovuto alle Istituzioni che tutti noi siamo chiamati a servire.

ha fatto sapere tramite una nota. Aggiungendo:

Non esporre le bandiere a mezz’asta all’Università per stranieri di Siena è uno sfregio alla memoria di uno statista e di un uomo che ha ottenuto la fiducia ed il consenso di milioni di italiani in ripetute elezioni democratiche ed ha segnato così tanto la storia del Paese. Una memoria collettiva che, piaccia o meno, a Montanari non può essere cancellata e che merita il rispetto dovuto ad un grande leader della storia, richiamato anche ieri dalle parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Michelotti ha infine attaccato la sinistra, chiedendo anche le dimissioni dello stesso Montanari.

E’ davvero sgradevole che ancora una volta alcuni esponenti della presunta ‘intellighenzia’ di sinistra, pensino con questi atteggiamenti irrispettosi, di affermare una ‘diversità’ e una presunta supremazia morale che è solo nei loro convincimenti. Se davvero, come dice Montanari, è la sua sua coscienza e non la faziosità politica a impedirgli di rispettare le Istituzioni e il lutto nazionale, si dimetta oggi stesso, altrimenti il suo gesto è solo propaganda politica indegna per chi ricopre un così alto ruolo.

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