C’è ancora tanta voglia di gareggiare in Damiano Caruso che in una recente intervista ha parlato del suo futuro nel mondo del ciclismo. Stando alle parole del corridore del team Bahrain, il suo percorso sulle due non è ancora terminato e d’altronde l’ultimo risultato nel Giro d’Italia è certamente un chiaro indizio sul suo stato di forma.
Caruso è stato infatti il migliore degli italiani al termine della Corsa Rosa vinta da uno spettacolare Roglic ma, soprattutto, ha fatto addirittura meglio del 2021, a dimostrazione di una crescita sotto diversi punti di vista. Ecco il suo punto di vista sull’ultimo Giro d’Italia:
Il bilancio del Giro è sicuramente positivo. Un voto? Mi do un sette e mezzo abbondante. Alla vigilia sarei stato felice con una top10 ed è arrivata una top5, la squadra è stata fenomenale
Nonostante tutto, non manca qualche rimpianto per una vittoria di una tappa che non è riuscito a conquistare:
Quello di non aver provato a vincere una tappa, le forze le avevo ma non si è creata l’occasione. Per vincere avrei dovuto attaccare da lontano per non arrivare allo scontro diretto, ma essendo vicino al podio ero molto controllato così come i miei compagni di squadra. Rimpianti non ne ho, ho concluso il Giro e l’ho fatto dando il massimo
Ciclismo, Damiano Caruso parla del suo futuro
Dal recente passato al futuro. La carriera di Damiano Caruso riparte da quest’ultimo Giro d’Italia con ancora più motivazioni e tanta energia; il corridore del team Bahrain non ha esitato nel descrivere il suo stato di forma e la ferrea volontà di andare avanti ancora per un po’ di tempo:
A momento i due anni in più sono una questione solamente anagrafica: il ciclismo è sofferenza e la maggior parte del lavoro lo svolge la testa. In questo periodo sto recuperando e sono a casa mia in Sicilia, a luglio andrò tre settimane in altura a Livigno per poi fare la Vuelta a Burgos e la Vuelta di Spagna.
Quanto alla domanda sul suo futuro nel ciclismo:
Bella domanda. I prossimi due anni sicuramente, ad oggi prevedo di fermarmi a fine 2025 (a 38 anni), ma non mi voglio sbilanciare più di tanto