Dopo il caso plusvalenze e tutte le questioni giudiziarie che hanno coinvolto la Juventus, sono stati tanti i temi di dibattito pubblico nell’ambito calcistico, a partire da addetti ai lavori e figure istituzionali. Tra questi rientra Giovanni Malagò, attuale presidente del CONI, che già nelle scorse settimane si è espresso sulla giustizia sportiva. Il tema torna in auge al termine della riunione della Giunta, quando l’ex presidente del Circolo Canottieri Aniene è stato interrogato sugli esiti del meeting, coinvolgendo anche il caso Juventus.
Malagò: “Il caso Juventus prova che la giustizia sportiva funziona”
Al termine della riunione della Giunta, il presidente del CONI Giovanni Malagò è tornato a parlare del caso Juventus. Il punto di partenza è stato proprio la vicenda giudiziaria che ha coinvolto il club bianconero. Di seguito le sue parole: “Ogni discorso deve essere rinviato alla prossima stagione. In Giunta alcune persone hanno fatto riflessioni sulla vicenda Juventus. Per come è terminata, è evidente che la giustizia sportiva funzioni, a fronte di una collaborazione con quella ordinaria”.
Il presidente del Coni ha poi proseguito, spiegando quali siano stati gli scogli del processo: “Se un provvedimento arriva a gennaio, allora il problema non esiste. Se, invece, arriva il 27 maggio, bisogna affrontare la situazione. Un avvocato qualsiasi, che difende una società penalizzata, dice che questo è il tempo che serve. Bisognerebbe avere tutte le fasi istruttorie completate in anticipo, considerando che poi alcuni dei fatti avvengono a ridosso del processo sportivo”.
A tre settimane dall’ultima volta, Malagò è tornato a parlare in linea generale sulla riforma della giustizia sportiva. Di seguito le sue parole a riguardo: “Stiamo predisponendo un documento. Di fatto è già pronto, ma non era corretto affrontarlo ora. Cercheremo di accelerare il più possibile alcuni tempi”.
Le parole di Malagò sulla riforma della giustizia sportiva
Lo scorso 23 maggio, Malagò aveva già parlato di un tema molto dibattuto: i cambiamenti delle norme sulla giustizia sportiva. A proposito della riforma, il presidente del CONI si era espresso così: “La materia è di esclusiva pertinenza del nostro mondo. Vogliamo modificare, tramite un regolamento da presentare nella prossima Giunta, la dinamica della tempistica che deve tutelare i diritti del ricorrente, la celerità della giustizia e la terzietà. Su questo mi prodigherò. Ricordo che una riforma c’è già stata recentemente, con una serie di integrazioni e miglioramenti. Ma in questo caso il riferimento di partenza è il cursus della giustizia sportiva a livello endofederale. Noi riteniamo che il solo fatto che il Collegio di Garanzia abbia più volte rivisitato le sentenze sia la dimostrazione della grande autonomia del sistema sportivo”.