Un tempo chi poteva andava allo stadio per vedere la partita di calcio perché per vedere il gol della squadra del cuore si doveva aspettare “La Domenica Sportiva” verso le 22 e, più di recente, “Novantesimo minuto”, ma non c’erano le dirette come avviene da qualche anno. “I progressi tecnologici degli ultimi tre anni – scrive ITASportPress – hanno nettamente potenziato l’esperienza di chi segue gli eventi sportivi da casa, ma non di chi lo fa recandosi negli impianti sportivi”.
Emerge dall’ultimo report del Capgemini Research Institute, dal titolo “A whole new ball game: Why sports tech is a game changer”. Dal momento che la tecnologia continua a migliorare l’esperienza di visione e a renderla più coinvolgente, il 77% dei tifosi della Generazione Z e il 75% dei Millennial affermano infatti di preferire la fruizione degli eventi sportivi al di fuori degli impianti di gioco, rispetto al 53% dei Baby Boomer e al 32% delle persone con età superiore ai 70 anni.
Ma le finali europee si guardano “tutti assieme” sul maxi-schermo
“Se da un lato l’emozione di assistere a eventi dal vivo continua a essere forte in occasione di grandi eventi internazionali come le Olimpiadi o i campionati del mondo, – scrive l’agenzia – dall’altro potrebbe non essere così per le competizioni locali e per le regolari partite di campionato. Questo cambiamento nelle preferenze dei tifosi si sta traducendo in una riduzione della loro partecipazione agli eventi sportivi dal vivo“.
Ma proprio nelle settimane scorse si è registrato un fenomeno singolare: i tifosi di Roma, Inter e Fiorentina che non hanno seguito dal vivo le rispettive squadre nelle finali europee sono andati in massa allo stadio per vedere, tutti assieme, la partita sui maxi-schermi. Per stare “Tutti assieme”. Ed è forse questa la motivazione.
Stefano Bisi
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