Se fate un sondaggio tra i cittadini per sapere la regione di appartenenza della città di Piacenza molti diranno Lombardia mentre altri ed è la risposta esatta, risponderanno Emilia. Perché i piacentini non amano le luci della ribalta. Lavorano, e molto. Sono silenziosi, amanti della terra e del Po ma più ancora del Trebbia. E’ a Piacenza che è stato fondato uno dei più antichi quotidiani italiani e oggi, 13 giugno, ha celebrato una data storica per la società di calcio che proprio trenta anni fa, in questo giorno, conquistò per la prima volta in 74 anni di storia biancorossa la promozione in serie A.

La rete dell’attaccante Fulvio Simonini, contro il Cosenza, permise alla squadra allenata da Gigi Cagni di volare nella massima serie. Realizzò infatti lo 0-1 – ricorda La Libertà – che valse ai piacentini il terzo gradino del podio alle spalle delle acerrime nemiche Cremonese e Reggiana e a pari punti con il Lecce che, perdendo entrambi gli scontri diretti contro De Vitis e compagni, scivolarono così in quarta posizione.

Una città tanto laboriosa quanto poco avvezza alle luci della ribalta

Il racconto prosegue: “La città esplose di gioia, con migliaia di persone in visibilio che si riversarono nelle strade e nelle piazze, per festeggiare la mitica impresa dei giocatori biancorossi che, al ritorno di notte, furono accolti da un migliaio di tifosi all’aeroporto di Parma e che andarono subito a celebrare lo storico traguardo in uno stadio Garilli traboccante di entusiasmo.


Una cavalcata resa ancora più trionfale dal fatto che, ai nastri di partenza di quel campionato di Serie B 1992/1993, vi erano compagini sulla carta ben più attrezzate, come Bologna, Verona, Ascoli e Padova, tutte però costrette a cedere terreno alla creatura “tutta italiana” gestita dal presidente Leonardo Garilli, costruita dal direttore sportivo Gianpietro Marchetti e guidata sul campo dal condottiero Gigi Cagni”. Sono passati trenta anni da quell’impresa storica di una città invisibile, non alla moda, ma autenticamente laboriosa.

Stefano Bisi

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