La finale del Roland Garros ha sancito il 23esimo trionfo per Novak Djokovic, che ha staccato Nadal per numero di Slam vinti in carriera: ora nel mirino di Nole c’è il Grande Slam, solo sfiorato in passato. Un traguardo che potrebbe finalmente diventare realtà nel 2023.

I 2000 punti ottenuti dalla vittoria in finale con Ruud, sono valsi al tennista serbo la testa della classifica mondiale del tennis maschile. Fino a pochi giorni fa terzo, il classe 1987 è ben saldo in prima posizione del ranking, a quota 7595 punti. Nella corsa al Grande Slam ci sono ora gli scogli di Wimbledon e US Open. Ma, per il momento, Djokovic si gode il successo sulla terra rossa, gli occhi ancora pieni di gioia.

Quando ho visto il suo dritto andare via, sono caduto a terra e ho provato un grande senso di sollievo: una volta finito il torneo, è ancora più dolce chiudere il titolo, ma quando hai finito ti senti un po’ sgonfio, come un pallone senza aria. C’era tanta tensione, tanto stress. Ovviamente anche questo è un aspetto che mi dà motivazione, ma può diventare un peso. Ho cercato di rimanere nel presente e non potrei essere più felice di condividerlo con il mio team e con la mia famiglia. È un sensazione incredibile.

Djokovic sull’obiettivo Grande Slam: “Una montagna da scalare”

I presupposti per prolungare la striscia vincente di Nole ci sono tutti. Due anni fa è andato molto vicino all’obiettivo, oggi l’opportunità si conferma ghiotta. Dalla sua, Djokovic ha quell’esperienza in più che gli ha permesso di gestire gli acciacchi nel migliore dei modi.

Il Grande Slam nel 2023 è davvero possibile? Il tennista serbo non si nasconde. Nel mirino c’è prima Wimbledon e poi “la possibilità di fare di nuovo la storia a New York“. Una sorta di rivincita dopo il difficile periodo vissuto di recente, dopo le accuse di essere un “no vax”.

Mi piacerebbe avere di nuovo una possibilità a New York. Mi piacerebbe vincere Wimbledon, che è una montagna molto diversa da scalare, e il fatto di aver vinto gli ultimi quattro Wimbledon mi dà una fiducia diversa. Se vincessi a Londra, ed è un grande “se”, mi piacerebbe avere la possibilità di fare di nuovo la storia a New York. Non ci sono riuscito un paio di anni fa contro Medvedev, ma ho sempre sentito l’amore di tutti i newyorkesi e quel giorno mi sono sentito diverso, l’amore che mi hanno dato mi ha completamente sopraffatto. Voglio davvero tornare lì.