Il mondo è in mutazione. Non è il cambiamento climatico, né una catastrofe naturale, è uno spostamento tellurico geopolitico. C’è un nuovo grande protagonista nello scacchiere del medio oriente: la Cina.
Quel vaso di pandora diplomatico chiamato Palestina
Il presidente palestinese Mahmoud Abbas è volato a Pechino per una visita ufficiale in Cina. Quello che il presidente Xi Jinping aveva promesso a dicembre durante la visita in Arabia Saudita lo sta mantenendo, “lavorare per una soluzione stretta, giusta e duratura della questione palestinese”.
Non è certo la prima volta che il presidente palestinese fa visita in Cina ma l’accelerazione degli ultimi mesi deve far riflettere alla luce. Per Abu Mazen è la quinta volta a Pechino, questa volta però la Cina rappresenta un nuovo attore di peso nella diplomazia del Medio Oriente.
Per i Cinesi la soluzioni sono i ‘due stati’
Per Pechino la soluzione è quella che almeno i palestinesi auspicano da sempre: due tati. Ma non sarà certo facile, secondo l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, Abbas dovrebbe incontrare il suo omologo Xi Jinping. I due “si scambieranno i loro punti di vista sui recenti sviluppi nel territorio palestinese così come su questioni regionali e internazionali di interesse comune”.
Il leader palestinese incontrerà anche il primo ministro Li Qiang, ha detto la stessa fonte. “Il presidente Abbas è un vecchio amico, un buon amico del popolo cinese”, ha detto la scorsa settimana Wang Wenbin, portavoce della diplomazia cinese.
Per Pechino è arrivata l’ora di accelerare il processo di pace israelo-palestinese, la situazione non si smuove dal 2014.
“La Cina ha sempre sostenuto fermamente la giusta causa del popolo palestinese per ripristinare i suoi legittimi diritti nazionali”,
Il soft power cinese alla svolta mediorientale
La Cina negli ultimi anni ha rafforzato le sue relazioni commerciali e diplomatiche con i Paesi del Medio Oriente. La necessità di taquesta mossa diplomatica è dovuta ad una polarizzazione delle posizione con gli Stati Uniti.
La Cina è sempre più consapevole del suo ruolo globale e vuole entrare in gioco in quello che dagli americani viene considerato un po’ come il giardino di casa.
Molti dei nuovi alleati e amici commerciali cinesi sono tradizionalmente sotto l’influenza americana. E non è solo una questione commerciale ma soprattutto politica.
Pechino ha supervisionato e facilitato il recente inaspettato riavvicinamento diplomatico tra due grandi potenze regionali del Medio Oriente, l’Iran e l’Arabia Saudita. Cosa non proprio gradita dalle partiti di Tel Aviv e chissà come l’hanno presa a Washington.