Nella vita bisogna andare almeno una volta a San Galgano, comune di Chiusdino, provincia di Siena, per vivere l’atmosfera dell’abbazia senza il tetto. Ora c’è un motivo in più per andarci. Ne parla in un articolo il quotidiano La Nazione che intervista l’archeologo Marco Valenti, docente dell’università di Siena, che ha avviato la quinta campagna di scavi all’abbazia di San Galgano. “Perché certo la ‘chiesa-senza-tetto’ è un’icona di richiamo mondiale, come la spada nella roccia poco più in là a Montesiepi. Per uno storico e in questo caso un archeologo c’è, però, molto di più” scrive il giornale. 

San Galgano avrà un ulteriore impulso dalle ricerche archeologiche 

Infatti, spiega Valenti “fin qui si sono potute comprendere alcune dinamiche del cantiere edilizio della grande abbazia, della vita del complesso monastico anche a livello economico e commerciale. Ma resta ancora moltissimo da fare. San Galgano è un contesto straordinario che può arricchire profondamente la conoscenza del medioevo toscano. Intanto possiamo dire che la scoperta e la comprensione di una parte della città monastica, invisibile sino al 2021, ci fornisce ora una nuova e più completa rappresentazione di ciò che fu”. 

Per il territorio della Val di Merse, fino agli anni Sessanta terra bella ma dove era difficile trovare un lavoro, si aprono prospettive nuove nell’ambito turistico. Da alcuni anni si sono sviluppate strutture ricettive di qualità proprio grazie all’abbazia di San Galgano e la chiesetta di Montesiepi che la osserva dall’alto. Con gli scavi archeologici il turismo avrà un ulteriore impulso.

Stefano Bisi

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