I nuovi concorsi pubblici sono bloccati in tutta Italia dall’entrata in vigore del decreto legge “Alluvioni” che prevede aiuti alle popolazioni colpite dal maltempo in Emilia Romagna, Marche e Toscana. L’entrata in vigore del provvedimento sospende tutti i termini amministrativi fino al 31 agosto 2023 per i cittadini che risiedano nei territori colpiti dal maltempo e inclusi nella lista dei Comuni da tutelare di cui all’Allegato 1 del decreto 61 del 2023. La sospensione dei termini amministrativi comporta l’impossibilità dei cittadini delle zone alluvionate di partecipare ai concorsi anche nelle altre zone non danneggiate dal maltempo. Il risultato è che anche queste procedure al di fuori dei territori colpiti dal maltempo risultano sospese.
Nuovi concorsi pubblici, perché sono bloccati in tutta Italia?
L’entrata in vigore del decreto 61 del 2023 (c.d. decreto “Alluvioni”) per gli aiuti alle popolazioni danneggiate dal maltempo in Emilia Romagna, Toscana e Marche, rischia di portare alla sospensione le procedure dei concorsi pubblici, recentemente riformate. Al comma 1, dell’articolo 4, del decreto 61 si stabilisce, infatti, che i termini inerenti ai procedimenti amministrativi siano sospesi a partire dalla data del 1° maggio 2023. Tale data riguarda i procedimenti amministrativi pendenti o susseguentemente incominciati. Sono incluse, pertanto, anche le scadenza per inoltrare la domanda di partecipazione ai concorsi pubblici.
La sospensione riguarda tutto il periodo che va dal 1° maggio al 31 agosto 2023, arco di tempo nel quale i soggetti con residenza, domicilio o sede legale od operativa nei Comuni inclusi nell’Allegato 1 del decreto 61 del 2023, non possono presentare nemmeno la domanda di partecipazione ai concorsi. Tale sospensione, quindi, non si riferisce ai concorsi pubblici svolti nelle province alluvionate, ma a tutti i cittadini che vi risiedano. Tuttavia, i cittadini potrebbero essere interessati a concorsi il cui bando sia stato emesso in altre regioni italiane. Da qui, la proroga dei termini anche per tutti gli altri concorsi della altre zone d’Italia, anche se non interessate dagli eventi atmosferici.
Con la riforma dei bandi di concorso dimezzati i tempi delle procedure
Se è vero che con il decreto di riforma dei concorsi pubblici il governo si era posto l’obiettivo di dimezzare i termini per la candidatura, lo svolgimento delle prove, la valutazione e la formazione delle graduatorie finendo il tutto entro sei mesi, è altrettanto vero che il cronoprogramma dei nuovi bandi potrebbe subire uno slittamento delle scadenze. Se, ad esempio, un concorso prevedeva il termine per la candidatura al 20 maggio scorso con un mese di pubblicazione, tale termine risulta in stand by fino al prossimo 1° settembre, giorno successivo alla sospensione dei termini. Peraltro, per i cittadini residenti nelle zone colpite dal maltempo sarà possibile candidarsi fino al 20 settembre prossimo.
Nuovi concorsi pubblici quando si potranno inviare candidature e svolgere le prove
Nel caso in cui il bando di concorso fosse uscito successivamente al 1° maggio scorso, i cittadini residenti nelle zone danneggiate dal maltempo dovrebbero considerare l’inizio della decorrenza dei termini per la domanda solo dal 1° settembre 2023. Pertanto, le domande potranno essere presentate entro i termini stabiliti, ovvero i successivi 15 o 30 giorni. Alcune amministrazioni pubbliche hanno già pubblicato sul proprio sito internet la sospensione dei termini.
Infine, se il bando di concorso fosse uscito il 30 aprile scorso, i candidati ammessi alle prove residenti nelle zone alluvionate, possono chiedere – in caso di prove da svolgersi tra il 16 maggio e il 31 agosto 2023 – di prevedere lo svolgimento di prove ad hoc di recupero, se il candidato presenta istanza.