Si torna a parlare di incidenti sul lavoro questa volta lo si fa con il nuovo rapporto di Unicef Italia presentato oggi in occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile. I dati che emergono dal documento non sono per nulla rassicuranti, ma anzi ci fanno riflettere sull’urgenza con cui bisognerebbe intervenire a proposito di questo tema.

Incidenti sul lavoro, rapporto Unicef Italia: “Morti 74 ragazzi in 5 anni”

Dal report emerge che sono 69.601 i lavoratori minorenni 15-17 anni nel 2022. In aumento rispetto ai 51.845 del 2021 e ai 35.505 del 2020. La maggior parte di essi sono dipendenti. Poi ci sono gli operai agricoli e a seguire le posizioni con i voucher.

Osservando invece la fascia di età entro i 19 anni, nel 2021 i lavoratori sono 310.258, in aumento rispetto ai 243.856 dell’anno precedente. Tra il 2017 e il 2021 sono stati sette gli infortuni con esito mortale per i minorenni sotto i 14 anni e 67 per la fascia di età 15-19 anni. 74 in tutto i giovani morti sul lavoro in 5 anni.

Questi sono alcuni dei numeri che si leggono nel primo rapporto statistico dal titolo “Lavoro minorile in Italia: rischi, infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro” fatto dagli esperti di Unicef Italia.

Il documento si concentra poi su quelle che sono le denunce di infortuni sul lavoro, soprattutto per quanto riguarda i minorenni sotto i 19 anni di età. All’Inail, a livello nazionale, tra il 2017 e il 2021 sono state presentate ben 352.140 segnalazioni. Di queste 223.262 riguardano i minorenni fino a 14 anni (erano 31.857 nel 2021 e 18.534 nel 2020) e 128.878 nella fascia di età 15-19 anni (erano 18.923 nel 2021 e 11.707 nel 2020).

Il rapporto di Unicef Italia esamina dunque non solo i dati inerenti agli infortuni sul lavoro nel nostro Paese, ma anche quelli più generali sul lavoro minorile. Gli esperti hanno inoltre distribuito questi dati dividendoli per fascia d’età, regione di appartenenza e genere. Per farlo si sono avvalsi anche del portale dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, meglio conosciuto con il nome di Inps.

Il commento di Porta (Unicef Italia)

Carmela Porta, presidente di Unicef Italia, ha commentato così i risultati ottenuti da questa importante ricerca,

Proponiamo oggi una riflessione pubblica sui dati, grazie alla collaborazione avviata con l’Università di Salerno nell’ambito dell’Osservatorio Unicef per la prevenzione dei danni alla salute da lavoro minorile. Al fine di garantire un’attenzione particolare ai minorenni che lavorano, favorendo la diffusione di una cultura della prevenzione, nello scorso mese di febbraio abbiamo firmato un protocollo con il ministero del lavoro e delle Politiche Sociali per unire le forze nel perseguimento di questo importante obiettivo.

E ancora:

Già nel giugno 2022 avevamo dato vita all’Osservatorio Unicef per la prevenzione dei danni alla salute da lavoro minorile, proprio allo scopo di contrastare lo sfruttamento degli adolescenti e tutelare la legalità, a partire dalla realizzazione di studi, analisi e proposte da rivolgere alle Istituzioni competenti.

I dati suddivisi per Regione

Come anticipavamo prima, il report presenta anche una suddivisione per Regioni. Le cinque che hanno il maggior numero di ragazzi fino a 19 anni occupati, sempre nell’arco del quinquennio che va dal 2017 al 2021, sono stati, in ordine: la Lombardia, il Veneto, l’Emilia Romagna, a seguire il Lazio e la Puglia.

La prima ha visto 240.252 ragazzi occupati, il secondo 155.987, la terza 134.694, il quarto 119.256 e infine l’ultima 108.867.

Quelle invece con le percentuali più alte di denunce totali di infortuni sul lavoro nel quinquennio (2017-2021) dei lavoratori sotto i 19 anni sono: Lombardia (76.942), Emilia Romagna (40.000), Veneto (39.810) e Piemonte (31.997). Queste, da sole, sole ricoprono più del 50% delle denunce di infortunio nazionali.