Dieci presenze nella stagione 2012/13 prima di far ritorno al Chievo Verona. Francesco Acerbi ricorda Silvio Berlusconi per la breve esperienza al Milan, il difensore era ingenuo e inesperto per affrontare una sfida così grande ma nel tempo si è preso le sue rivincite con le maglie di Lazio e Inter. Non ha chiuso la stagione in maglia nerazzurra come sognava con la sconfitta in finale di Champions League, un pensiero da accantonare in fretta perchè ora deve calarsi nella realtà azzurra con gli impegni di Nations League. Giovedì l’esordio in semifinale contro la Spagna giovedì 15 giugno alle ore 20:45 al De Grolsch Veste di Enschede in Olanda.

Una nuova finale da conquistare

Il bilancio stagionale delle finali di Francesco Acerbi è positivo con le vittorie in Supercoppa Italiana e Coppa Italia, rimane il rammarico per la sconfitta di sabato scorso a Istanbul contro il Manchester City nella finalissima di Champions League. Non è ancora tempo di vacanze però dato che manca ancora l’ultimo sforzo. Stavolta con la maglia azzurra per la Nations League in Olanda, la semifinale contro la Spagna per poi giocarsi il trofeo contro la vincente fra gli Orange e la Croazia.

Bisogna essere comunque orgogliosi di quanto fatto, però c’è un po’ di amarezza. Bella la finale ma se non alzi il trofeo non c’è nulla scritto e questo un po’ ti rode. Anche perché la mia sensazione dal campo era che ci è mancata la consapevolezza che davvero potevamo far male a questo City. Si parlava troppo di quanto era forte e questo un po’ inconsciamente l’abbiamo pagato. Anche il City aveva timore di noi, abbiamo fatto di tutto per far sì che la Champions andasse a Milano. Peccato, grande rammarico

Anche il giorno dopo la finale di Istanbul, poi col nervoso che si ha la giochi. Ho trascorso un giorno in cui pensi e ripensi a cosa potessi fare di più, analizzi il percorso e la sconfitta. Questi risultati fanno parte della vita, l’importante è fare sempre meglio ogni giorno. Sei in Nazionale e la testa ora è qui, alla sfida di giovedì. È una gara che si prepara da sola. Per la Spagna c’è rispetto ma non paura. Sappiamo i loro punti di forza, i punti deboli. È una gara importante, vogliamo vincere e andare in finale.

E’ stato un duro colpo non andare al Mondiale. Eravamo campioni d’Europa e non qualificarci è stato probabilmente colpa nostra. Però bisogna guardare il lato migliore, abbiamo vinto l’Europeo e ora c’è la Nations con partite importanti: vogliamo vincere queste due partite e vincere la Nations League. Metteremo qualcosa in più per far sì che ciò accada

Non sono arrivati i trofei ma è stato comunque un anno positivo per il calcio italiano con Inter, Roma e Fiorentina arrivate in finale di Champions League, Europa League e Conference League. A livello personale invece Acerbi ha dimostrato di essere ancora uno dei migliori difensori in circolazione dopo la chiusura negativa con la Lazio. Ha rilanciato la sua carriera con la maglia nerazzurra non sembrano accusare le trentacinque primavere.

È un anno importante per l’Italia, non è mai successa una cosa del genere. Se è l’inizio di qualcosa non lo so. Il campionato inglese è il più forte in questo momento, ma noi siamo l’Italia, un paese con tanti giocatori forti, tanti giovani che possono giocare. A dimostrazione che il calcio italiano è ancora di ottimo livello. Anche in Nazionale bisogna risollevarsi, sappiamo il nostro valore e ciò che vogliamo fare. Vogliamo dare il massimo

Il mio obiettivo unico è che quando finirò di giocare a calcio potrò dire di aver dato tutto. Non so tra un anno dove sarò, tra sei giorni dove sarò… Tra due settimane non lo so. Non so dove sarò, due ore prima della fine del mercato dissi no a Inzaghi e poi sono andato. La strada più giusta sarà quella migliore per me stesso, poi a fine carriera tirerò una linea. La finale di Champions non era programmata, ho dato tutto.

Non sono uno che ci gira molto intorno. Ho perso la finale e devi avere la consapevolezza che te la puoi giocare con tutti e addirittura vincere se c’è un gruppo forte e coeso, che va avanti e si rialza anche dopo le batoste. Questa è l’unica strada che ti permette di andare avanti. Quando perdi non è un fallimento ma un insegnamento. Si vince e si perde, sperando ci siano sempre più vittorie rispetto alle sconfitte

Dopo la malattia sono sempre stato in crescendo, ho sempre disputato buone stagioni. Un giocatore non fa una gara da 8 e poi da 4. E’ sempre ciò che vuoi fare da grande, cerco di tenermi al massimo, poi la fame, la voglia, la volontà. Vuoi arrivare dove gli altri non vogliono arrivare, poi certo c’è anche il gruppo e un po’ di fortuna visto che non ho subito infortuni

Il ricordo per il Cavaliere

A ventiquattro anni è arrivato al Milan dopo una grande stagione al Chievo Verona, inesperto e ancora troppo indeciso sulla sua carriera per imporsi in una piazza complicata come quella rossonera. L’avventura durò appena sei mesi con dieci presenze fra Serie A, Coppa Italia e Champions League prima di decidere di ritornare in maglia gialloblù. Francesco Acerbi ricorda Silvio Berlusconi:

Faccio grandi condoglianze a tutta la sua famiglia. E’ stato un uomo brillante, sempre col sorriso. Era un luminare e un grande imprenditore. E’ stato un punto di riferimento e la notizia della sua scomparsa mi ha colpito, dispiace davvero tanto