La notizia della morte di Silvio Berlusconi ha segnato profondamente Antonio Tajani, soprattutto perché lo ha colpito a distanza. Il ministro degli Esteri si trova infatti in visita a Washington, dove ha appreso della scomparsa del presidente di Forza Italia, partito del quale Tajani è vicepresidente e coordinatore.
Il vicepremier ha speso parole da neo leader del partito azzurro, orfano di una figura fondamentale nella sua nascita e nel suo prosperare.
Abbiamo il dovere, come Forza Italia, di andare avanti, seppur feriti. Lo faremo ancora sotto la guida morale e spirituale di Berlusconi, continueremo a lavorare nel solco delle sue indicazioni.
A Washington, Tajani si trova al cimitero di Arlington, in Virginia, considerato un luogo che “riassume il percorso umano e politico di Silvio Berlusconi, un luogo dove si testimonia il valore della libertà”.
Berlusconi è stato “un eroe per milioni di italiani, per difendere la libertà nella quale credeva”. Lo stesso leader di FI “amava gli Stati Uniti” e nella bandiera a stelle e strisce vedeva un “simbolo della difesa della libertà”.
Qui riposano eroi caduti per la libertà. Quel valore che ha sempre rappresentato la stella polare del presidente Berlusconi. Ricordo le sue parole pronunciate al Congresso: ‘Quando guardo la vostra bandiera, non vedo soltanto la bandiera di una grande democrazia e di un grande Paese, ma vedo soprattutto un simbolo, un messaggio universale di democrazia e libertà’.
Morte Berlusconi, Tajani: “Per me era un fratello maggiore”
Il ministro degli Esteri del governo Meloni ha commentato a fatica la scomparsa di Berlusconi, una “notizia improvvisa”. Su Twitter, nel ringraziare il suo mentore, Tajani aveva descritto il lutto come “un dolore immenso”. Per onorare la salma e partecipare al funerale, il vicepremier ha deciso di anticipare il suo rientro da Washington. Lo rendono noto fonti della Farnesina.
Era un amico. Per me era un fratello maggiore. Semplicemente grazie presidente, grazie Silvio.
Nella sua comunicazione Tajani ha per la prima volta abbandonato ogni formalità, evitando l’uso del ‘lei’ nel rivolgersi all’ex premier. Con la mente, il ministro torna all’ultimo suo momento di confronto con Berlusconi prima dell’inaspettato addio.
Ieri mattina mentre ero in aereo per venire a Washington mi ha mandato un messaggio con una proposta di azione per la pace, per cercare di lavorare per la pace in Ucraina, certo difendendo la libertà del popolo ucraino, ma diceva ‘lavora per la pace, fai tutto quello che serve per la pace’.
“Sono vicepresidente del Consiglio grazie a lui”
Ancora scosso per l’improvvisa perdita, Tajani sottolinea come lui e Berlusconi si fossero “sentiti l’altro giorno”. L’ex Cavaliere aveva anche “parlato al telefono con Manfred Weber”, presidente del Partito Popolare Europeo, ma anche “con il presidente di Confindustria”. “Lunghi colloqui“, a detta del vicepremier, su tutta “l’attualità politica”, durante i quali Berlusconi aveva dimostrato “grande lucidità” e professato “grande impegno”.
Il coordinatore di FI si è poi concentrato sul “lato umano” di Berlusconi, un “grande leader” protagonista di “30 anni di battaglie politiche”.
Ho avuto la fortuna di conoscere quest’uomo e sono ministro degli Esteri grazie a lui, sono vice presidente del Consiglio grazie a lui. Tutti i nostri successi politici sono frutto della sua intelligenza, della sua capacità, della sua grande umanità. Il partito continuerà a lavorare nel solco delle indicazioni di Silvio Berlusconi. Continueremo a fare ciò che lui ci ha sempre suggerito di fare, ci ha sempre consigliato. Per me è stato un prezioso motore di idee.
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