La camera ardente di Silvio Berlusconi verrà allestita in forma privata. Stando agli ultimi aggiornamenti, non ci sarà invece quella pubblica, aperta a tutti. Inizialmente annunciata negli studi Mediaset di Cologno Monzese, la notizia è stata in seguito smentita dalla stessa azienda.
Silvio Berlusconi è morto in mattinata. L’ex premier aveva 86 anni: da due soffriva di leucemia mielomonocitica cronica.
La camera ardente annunciata nello studio 20 di Cologno Monzese non ci sarà. La società ha fatto sapere, tramite una nota, che per motivi di sicurezza non verrà allestita né negli studi Mediaset, né altrove. La decisione è stata presa dopo un sopralluogo dei carabinieri del comando provinciale di Milano.
Intorno alle 13 del 12 giugno il carro funebre è arrivato al San Raffaele di Milano: il feretro dell’ex premier è stato quindi spostato nella sua residenza, Villa San Martino ad Arcore, dove viveva. Qui è stata allestita una camera ardente privata, in modo che i familiari possano porgergli l'ultimo saluto. L'ingresso è consentito solo ai parenti più stretti.
Il comune proclamerà il lutto cittadino.
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Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, aveva detto ai microfoni del Tg1 di aver offerto il Senato per allestire la camera ardente di Berlusconi.
Mentre il sindaco di Milano Beppe Sala, a margine di un evento a Palazzo Marino dopo la morte del Cavaliere, aveva dichiarato di aver offerto la Sala Alessi dell'edificio.
Per quanto riguarda l’intitolazione di una strada oppure di un monumento, il primo cittadino ha spiegato:
I funerali di stato del Cavaliere si terranno al Duomo di Milano mercoledì 14 giugno. A celebrarli l'arcivescovo di Milano, Mario Delpini. Sarà proclamato anche il lutto nazionale.
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