Continua la protesta contro il caro affitti a Milano: casa dello studente di viale Romagna occupata da questa mattina, lunedì 12 giugno 2023. A condurre questa manifestazione sono, ancora una volta, gli studenti, i ragazzi e gli attivisti de “Le tende in piazza”, organizzazione che lo scorso maggio ha dato il via all’installazione di tende da campeggio davanti al Politecnico di Milano.

Milano, casa dello studente di viale Romagna occupata: continua la protesta degli attivisti del Politecnico

Non si fermano dunque le critiche e le lamentele degli studenti per quanto riguarda il tema degli affitti in una città così grande e così piena di opportunità come Milano. Il capoluogo lombardo però, secondo molti, ha dei prezzi e dei costi che stanno diventando, giorno dopo giorno, sempre più inaccessibili. Non dunque alla portata di tutti.

Così, questa volta, la protesta si sposta in un edificio che, in teoria, sarebbe destinato agli alloggi e alle residenze per gli studenti del Politecnico di Milano. Stiamo parlando dello studentato di viale Romagna che però, da circa un anno, risulta essere abbandonato. Il motivo? Devono essere fatti dei lavori di ristrutturazione.

Lavori che però non sembrano essere ancora partiti, come hanno fatto notare gli attivisti che hanno pubblicato una nota sui social. Sul profilo Instagram di Tende in piazza, si legge:

Un anno fa, 336 ragazzi sono stati cacciati da ‘La casa dello Studente’ per dei lavori di ristrutturazione annunciati e mai cominciati – hanno scritto gli attivisti in una nota -. Gli era stato promessa una casa, la possibilità di vivere e studiare, che non hanno mai ricevuto. Ci era stato detto che sarebbe stato aperto entro settembre, ma dentro abbiamo trovato solo polvere e nessuna traccia di lavori in corso.

La situazione nello studentato di viale Romagna

La casa dello studente di viale Romagna a Milano è molto nota e conosciuta in quanto è stata la prima residenza costruita dal Politecnico nel 1934. Lo studentato è composto da camere singole, camere doppie, ma anche piccoli alloggi per le persone con disabilità. La struttura è a disposizione di professori, ricercatori e visiting Phd, come si legge sul sito dell’università.

Peccato che però la situazione che viene denunciata dagli attivisti delle tende presenti un quadro tutt’altro che positivo. Sempre sui social, i ragazzi hanno riferito di aver trovato la casa abbandonata e piena di ragnatele e polvere. Nessun lavoro di ristrutturazione in corso, dunque.

La risposta del Comune di Milano

Poche e non abbastanza soddisfacenti sono le risposte che secondo gli attivisti arrivano da Palazzo Marino. I ragazzi infatti precisano che:

L’assessore alla Casa e Piano Quartieri Pierfrancesco Maran sta portando avanti una proposta di modifica sul canone concordato mantenendo la riduzione dei prezzi di un 15% rispetto a quelli di mercato: una stanza singola da 750 euro arriverebbe a costare 640 euro, quindi non rappresenterebbe una soluzione significativa.

Tre, a questo punto, sono le richieste degli studenti. La prima è quella di stanziare dei fondi da parte del governo per sbloccare i lavori di ristrutturazione e non all’interno delle residenze universitarie. Poi si chiede di cambiare completamente direzione sul tema dell’abitare e recuperare gli alloggi sfitti per residenze studentesche e popolari. Infine si vorrebbe la limitazione dell’aumento continua del costo degli affitti a Milano.

Proprio ieri, Maran aveva annunciato:

I problemi e le difficoltà che stanno affrontando studenti, lavoratori e classi medie delle principali metropoli europee sono simili. Per questo è possibile immaginare soluzioni comuni attraverso una rete che punti a coinvolgere le città.

Si tratta di una battaglia collettiva fondamentale: Milano è in prima linea per chiedere che il tema dell’accesso alla casa diventi una priorità delle istituzioni europee e lavorerà nei prossimi mesi insieme a Bologna per coinvolgere altre città italiane nella firma del documento