Carlota Gurt Sola l’ha scritto come romanzo d’esordio e non è di certo passato inosservato nel mercato. Vero e proprio caso editoriale in Spagna, ha subito colpito l’attenzione dei critici per la sua prosa vivida e altamente visiva che lo ha rese degno di essere tradotto in tantissimi paese del mondo. La coraggiosa casa editrice Round Robin, che già s’era fatta conoscere per Fabrizio Berruti e Sofia Pirandello, porta quest’opera in Italia. Cosa ci sia dietro alla storia dello scritto, lo ha svelato la stessa autrice in diretta a “Bagheera”, condotta tutti i giorni dal lunedì al giovedì in pieno drive-time e in radiovisione sul canale 264 del digitale terrestre dal cantautore Bussoletti e il sabato nell’edizione serale dalle 20 alle 22 per il “Bagheera Saturday Night Show”. Ecco i passaggi più importanti della loro chiacchierata.

Carlota Gurt, sul mondiale vinto dall’Argentina

“Cosa penso da argentina del mondiale di calcio vinto da poco? Ti dico la verità… non mi interessa affatto. Anzi, non seguo il calcio perché credo sia colpevole di rubare importanti energie alla gente. Se le persone non passassero ora a guardare le partite in tv o allo stadio, potrebbero fare tante cose più importanti.”

Carlota Gurt, di cosa parla il libro

“Mei, una donna di quarantadue anni senza lavoro e intrappolata in un matrimonio infelice, decide di rifugiarsi nella casa in cui è cresciuta, una piccola cascina in mezzo al bosco. Lì cercherà di scrivere il romanzo che la ossessiona da anni, mentre affronta il suo passato, un presente difficile e un futuro alla deriva. Questo romanzo è la cronaca di una ribellione, la storia di una solitudine raccontata in un intrigante conto alla rovescia di 185 giorni. Cos’è la solitudine? Una realtà oggettiva o uno stato d’animo, una benedizione o una condanna? L’unica cosa certa è che, dalla solitudine non si esce mai senza ferite.”

Sulle origini

“Sono nata nel 1976 a Barcellona e ovviamente il mio primo romanzo non poteva che essere in catalano. Lo abbiamo tradotto subito in spagnolo per dare modo a tutti di leggere la storia ma sono orgogliosa delle mie radici. Questa distinzione da fuori si capisce poco ma per noi è davvero basilare.”

Sulla raccolta di racconti

“Prima del romanzo d’esordio avevo pubblicato una raccolta di racconti dal titolo “Cavalcando tutta la notte” che è stato un ottimo esercizio per arrivare a questa storia. E’ stata un’esperienza importante ma anche utile alla carriera. Ci ho vinto il premio “Mercè Rodoreda” che è stato per far conoscere di più il mio stile.”

Sull’importanza del silenzio

“Lo scrittore si deve isolare per scrivere? Ha bisogno di un rigoroso silenzio? Un po’ è vero ma la verità è che si tratta di un falso mito. Lo scrittore, semmai, ha bisogno del rumore che crea la vita. Come si può raccontare qualcosa senza averla esperita? Lo dimostrano tutte le firme più importanti che, prima di aver scritto capolavori, hanno avuto esistenze importanti foriere di esperienze e spunti.”

Ecco il link del podcast dell’intera intervista di Carlota Gurt:

https://www.radiocusanocampus.it/it/carlota-gut-letteratura-e-solitudini-contemporanee

Ecco la copertina di “Sola” di Carlota Gurt:

Carlota Gurt Sola