Trentuno anni al Milan vincendo tutto e portando in Italia i giocatori più forti del panorama internazionale, ripercorriamo i 10 migliori colpi di Silvio Berlusconi durante la sua presidenza. Non si può non partire dal trio olandese che è stato alla base della rivoluzione sacchiana la conseguente evoluzione con la firma di Fabio Capello grazie a Dejan Savicevic a George Weah. L’intuizione Pirlo e l’affare Nesta in apertura di millennio per consegnare nuove pagine di storia del calcio con Carlo Ancelotti grazie al capolavoro Kaka. Lo sfizio Ronaldinho nel 2008 fino all’ultimo scudetto vinto grazie a Zlatan Ibrahimovic.

Un impero cominciato con gli olandesi

Una linea comune parte da Berlusconi per passare tramite Sacchi e arrivare in Olanda. E’ l’inizio della fine, per gli altri. Estate 1986, a Barcellona si disputa il Trofeo Gamper e partecipano il PSV e il Milan. Nella squadra di Eindoven c’è un ragazzone che domina il campo, scatta la scintilla e l’anno successivo Ruud Gullit approda ai rossoneri per la cifra record di 6,75 milioni di euro. Sarà Pallone d’Oro nel 1987 e trascinatore del club fino al 1993 alternandosi tra centrocampo e attacco.

Stesso anno, stessa nazione ma squadra diversa. Un tulipano da solo non andava bene per cui si raddoppia prelevando dall’Ajax a parametro Uefa, ossia 2 milioni di franchi svizzeri che corrispondono a circa 850mila euro, l’attaccante Marco Van Basten. Un attaccante generazionale ricordato come fra i più forti della storia, il ‘Cigno di Utreht’ sarà rre volte Pallone d’Oro (1988, 1989 e 1992), realizzerà 125 reti in rossonero costretto a fermarsi solamente per gli infortuni che minano la sua carriera. Si arrenderà a soli 30 anni nel 1995 rimanendo nella storia del club.

Non c’è due senza tre, bisogna attendere dodici mesi e Arrigo Sacchi si impunta su un altro olandese preferendolo all’argentino Claudio Borghi fortemente sponsorizzato da Berlusconi. Alla fine avrà la meglio l’allenatore che abbraccerà Frank Rijkaard per 2,9 milioni di euro dopo l’esperienza allo Sporting Lisbona. Nato difensore e trasformato centrocampista, era il tassello che mancava alla creatura del Profeta di Fusignano.

Cambia l’allenatore ma i risultati sono sempre gli stessi. Con Capello si passa ad un Milan più pragmatico ma l’amore per il talento di Berlusconi rimane inalterato. Abbandoniamo il calcio orange per passare al Brasile d’Europa come li ribattezzò Pele, una volta si chiamava la Jugoslavia mentre nel 1992 è in pieno svolgimento la guerra che portò alla frammentazione. Il talento però rimaneva di primo livello e dalla Stella Rossa arrivò il “Genio” Dejan Savicevic per cinque milioni di euro. Sei stagioni di gioie e dolori come solo un giocatore serbo sa regalare, lampi accecanti di classe a momenti di sparizione ma rimane nella testa il pallonetto nella finale di Champions League vinta per 4-0 contro il Barcellona.

A metà anni ’90 la decisione di cambiare continente. Dal Paris Saint Germain arriva per 5,5 milioni di euro George Weah, centravanti moderno capace di abbinare strapotere atletico e qualità tecnica di assoluto livello. Vincerà un Pallone d’Oro, primo giocatore non europeo, e due scudetti prima di volare in Inghilterra. Il coast to coast a San Siro contro l’Hellas Verona è la rete più iconica della sua carriera.

Il millennio si conclude nel 1999 quando dalla Dinamo Kiev per 23 milioni di euro arrivò un giovane attaccante dalla faccia pulita che spiazzò tutti. Da bravo ragazzo a demonio infermabile quando entrava in campo, Andriy Shevchenko vinse il Pallone d’Oro segnando il rigore decisivo nella finale di Champions League 2003 contro la Juventus e diventando il secondo miglior marcatore della storia rossonera.

Gli anni 2000

E’ il 31 agosto 2002 e la Lazio è in totale crisi economica con lo spettro del fallimento all’orizzonte, Berlusconi fiuta l’affare prelevando Alessandro Nesta per 30,5 milioni di euro per andare a rafforzare il reparto arretrato con uno dei difensori italiani più forti di sempre. L’ex biancoceleste saluterà i nuovi tifosi con le lacrime agli occhi per l’addio alla sua squadra del cuore, lacrime che diventeranno di gioia quando vincerà tutto con i rossoneri.

L’anno successivo dal Brasile arrivò un ragazzo giovane dal San Paolo per 8,25 milioni di euro. Ricardo Kakà doveva essere la promessa da far crescere e invece ben presto divenne un elemento fondamentale per Ancelotti. L’apice nella stagione 2006/07 quando viene insignito del Pallone d’Oro. Quando partiva palla al piede diventava imprendibile con un mix di rapidità e qualità tecnica sopraffina, più di cento reti in circa trecento partite.

Il genio e la follia sono state peculiarità che hanno sempre attratto Silvio Berlusconi, l’identikit perfetto di Ronaldinho in uscita dal Barcellona con cui era in rottura. Il Presidente dà il mandato a Galliani che ritorna in Lombardia con il numero 10 per 24,5 milioni di euro. Non vincerà nulla con la maglia rossonera ma deliziò la platea con le sue giocate funamboliche.

I 10 migliori colpi di Berlusconi si chiudono coll mercato estivo del 2010 quando divenne pubblica la rottura fra Zlatan Ibrahimovic e Guardiola al Barcellona. Un colloquio con Mino Raiola e si trova la chiusura della trattativa con un prestito con dirittodi riscatto per appena 24,5 milioni di euro l’anno successivo. Lo svedese trascinò i rossoneri allo scudetto alla prima stagione togliendolo ai rivali dell’Inter.