Un rapporto non di poco conto, quello tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin. Quello tra l’ex presidente del Consiglio, morto oggi all’età di 86 anni, e il capo del Cremlino è probabilmente uno dei più solidi mai stretti da Berlusconi con un proprio omologo. Un sodalizio mai incrinatosi, neppure dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina.
Un legame addirittura in grado di scavalcare gli interessi di Italia e Russia. Proprio da Mosca è giunta una delle prime note di cordoglio in segno di rispetto nei confronti dell’ex presidente di Forza Italia. In una nota su Twitter, l’ambasciata russa ha postato una foto di Berlusconi accompagnata da un messaggio di commiato.
Siamo sconvolti dalla notizia della morte di Silvio Berlusconi. Un grande statista che ha lasciato un segno profondo nella storia dell’Italia, del mondo e dei rapporti italo-russi. Un visionario, un uomo dalle grandi capacità e dal grande cuore. Le nostre più sentite condoglianze alla famiglia e agli amici, al popolo italiano.
Alla nota ha fatto eco lo stesso Putin, che ha ricordato il politico e imprenditore “come costante e principale sostenitore del rafforzamento dei rapporti amichevoli fra i nostri Paesi”.
Per me Berlusconi era una persona cara, un vero amico, e sono sinceramente ammirato dalla sua saggezza e capacità di prendere decisioni.
Il rapporto tra Berlusconi e Putin, dalle visite in Russia alle 20 bottiglie di vodka
Una “persona cara”, dunque, un “vero amico”. Ma anche Berlusconi aveva speso parole al miele verso Putin non più tardi dello scorso ottobre. In un audio svelato dai media internazionali aveva definito il presidente russo “una persona di pace e sensata”. Tra le rivelazioni anche quella di un invio, in occasione del compleanno del quattro volte premier, di “20 bottiglie di vodka e una lettera dolcissima”. Un regalo che Berlusconi aveva ricambiato con “bottiglie di Lambrusco e con una lettera altrettanto dolce”.
Ma quando nasce questo rapporto di amicizia? Secondo la testimonianza dell’ex Cavaliere i due leader si avvicinarono durante il G8 di Genova nel 2001. Da allora il legame si è andato via via consolidando. Dalle visite in Russia, anche nella residenza di Putin a Sochi, a quelle ricambiate in Italia, a Milano e ad Arcore. Ma anche a Villa La Certosa, in Sardegna, tra le più note residenze estive di Berlusconi. Vari incontri per discutere amichevolmente di affari e politica. E poi gli scambi di telefonate, missive, regali.
Tra i summit più emblematici tra Berlusconi e Putin si ricorda quello del 2014, quando il presidente di Forza Italia ottenne il permesso di allontanarsi da Arcore, dimora obbligata dalla condanna Mediaset, per una sera. I due leader condivisero una lunga cena a base di tagliolini e uova con tartufo bianco. Al 61esimo compleanno di Putin, che aveva invitato un ristretto numero di amici, Berlusconi era presente. Passerà alla storia, infine, la foto di loro due insieme in Russia col colbacco a coprire il capo.
L’appoggio a Putin contro Zelensky
Come accennato, neppure la guerra ha minato i rapporti tra i due. Già in passato Berlusconi aveva più volte condannato la decisione di comminare sanzioni alla Russia dopo l’annessione della Crimea. Lo ha difeso anche dal presidente ucraino Zelensky, il cui incontro con Meloni fu considerato “inopportuno“.
Per evitare la guerra, a detta dell’ex Cavaliere, sarebbe bastato che il leader di Kiev “cessasse di attaccare le due Repubbliche autonome del Donbass”. Poi l’aggiunta di giudicare “molto negativamente il comportamento di questo signore”. Mai una critica a Putin, dunque, da febbraio 2022 ad oggi: le scelte politiche del capo del Cremlino potranno anche risultare poco condivisibili ma Berlusconi non le ha mai apertamente condannate.