Berlusconi scelse Arrigo Sacchi alla guida del suo Milan nel 1987, una decisione che si rivelò vincente dato che il tecnico di Fusignano riuscì a portare tantissimi trofei in rossonero.
Arrigo Sacchi e Berlusconi e quel Milan superlativo
Un rivoluzionario del calcio per un Milan in cerca di gloria, così si presentava Arrigo Sacchi quando nel luglio del 1987 firmò il contratto che lo legherà ai colori rossoneri per quattro anni. Il tecnico originario di Fusignano arrivava dal Parma, che ben presto si sarebbe fatto conoscere nel panorama italiano ed internazionale, e si approcciava ad una sfida davvero ambiziosa: riportare il Milan sul tetto del mondo dopo anni bui. Berlusconi era presidente da poco più di un anno e stava preparando una squadra vincente.
“O è un pazzo o è un visionario”
Qualche tempo fa Arrigo Sacchi ha commentato così la scelta di Berlusconi di portarlo sulla panchina del Milan: “Quando mi scelse, correndo un grande rischio, io commentai con la mia famiglia: o è un pazzo o è un genio“. In effetti il profilo del tecnico non sembrava quello di un allenatore per una squadra vincente ma il Cavaliere insistette per portarlo dal Parma in Serie B solo perché vide giocare bene i crociati col Milan di Liedholm in Coppa Italia.
Cosa vinse Sacchi con il Milan
Sacchi si è seduto in due occasioni diverse sulla panchina del Milan. La prima volta dal 1987 fino al 1991, dove ha vinto di tutto: uno scudetto, una Supercoppa italiana, due Champions League, due Supercoppa Uefa, due Intercontinentali. Tornò solo per la stagione 1996\1997 senza riuscire però a cambiare la direzione di una squadra a fine ciclo.