Fabio D’Innocenzo contro Berlusconi dopo l’annuncio della sua morte: e così dopo la notizia della morte di Silvio Berlusconi c’è chi ha voluto lasciare dei messaggi tutt’altro che carini per ricordarlo. Tra questi troviamo il regista Fabio D’Innocenzo che con una Storia sul suo profilo Instagram ha utilizzato parole dure nei confronti del politico. Ecco che cosa ha scritto.
Fabio D’Innocenzo contro Berlusconi: che cosa ha detto?
Qualche minuto fa Fabio D’Innocenzo ha ricondiviso la notizia della morte di Berlusconi con un articolo di Repubblica, scrivendo un commento che ha scatenato le polemiche: “Il ‘pezzo’ più squallido, degradante, imbarazzante, sessista, ignorante. Che la morte non sottragga la verità come spesso accade“.
A proposito di cadute di stile, indimenticabile la polemica che ha visto protagonista Gabriele Muccino, reo di aver fatto una battuta sul suo film Favolacce (diretto insieme al fratello Damiano D’Innocenzo):
Sto provando a guardare da stamattina Favolacce. Non lo sono ancora riuscito a finire. Sarò poco intelligente o cinefilo per comprenderne la grandezza? (Eppur sono di quelli che quando vedono Dogman, chiamano il regista per ricoprirlo di complimenti). […] Il mio ragionamento è: faccio film da 23 anni. Ho girato in diversi continenti, mi sono misurato con il pubblico italiano e anche globale. Il mondo reale, nel nostro mestiere, è fuori del perimetro del cortile in cui si giocava alla champions league quando era solo briscola. […] Non denigro. Dico solo che non sono riuscito a vederlo dalla noia e dalla confezione wannabe indie ma in fondo così saccente.
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Le polemiche social
In realtà non è la prima volta che D’Innocenzo è protagonista di polemiche sui social network. In seguito all’uscita del film America Latina, nel 2021, ha cominciato a litigare con alcuni hater su Instagram. Poi però ha chiesto scusa con un lungo post:
New York, 22 pm. Questo è un post di scuse. Non una storia, voglio che siano righe permanenti oltre le 24 ore. Scrivo i miei pensieri perché non sono stato bene oggi, non sono stato bene ieri. Qualcuno può dire che non sono stato bene mai. Lo accetto, me la sono cercata. Non accetto i miei errori, vorrei essere capace di non commetterli: più di una volta non sono riuscito e me ne scuso. Mi scuso con chi ha subito un insulto o più di uno come reazione a una sua opinione. Non credo che Instagram sia un posto adatto a me perché abbraccia la possibilità di soccombere alle proprie vulnerabilità: la mia è l’insicurezza. Il non riuscire. Il non essere all’altezza. So di non essere il solo, anzi, so di essere perfettamente normale ad avere questo timore. Ma noto molto spesso che tutto questo viene frainteso in un eccesso di sicurezza da parte mia, di arroganza. Le persone che mi conoscono sanno che si tratta di un travestimento, del mio esatto opposto.
Lo stesso Fabio ha ammesso di vergognarsi ad agire in questo modo alle critiche, visto a lui è sempre piaciuto avere un dialogo anche con chi lo critica, in quanto c’è proprio bisogno di parlare di film altrimenti il cinema non avrebbe senso:
Ma dove non vedo questa volontà, dove percepisco odio incondizionato, subisco una forte ferita e per reazione tento- sbagliando – di infliggerne una uguale, usando le stesse armi, l’ignoranza più becera e terra terra. Quella che detesto nella vita. Scrivo questo post di getto anche se sono ore che penso al come sono fatto e al perché. Da quando stamattina ho aperto gli occhi, acceso il telefono e ricevuto la chiamata di mio fratello gemello che mi domandava che cazzo avessi combinato, incazzato come solo un fratello può essere, quindi calmissimo, laconico. Ecco, io la risposta ancora non l’ho trovata. Quindi mi rifaccio a voi, liberi di scrivere qui sotto i vostri consigli, i vostri pensieri, le vostre critiche. Vi ascolto.
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