Anche Carlo Giovanardi dà il suo addio a Silvio Berlusconi, l’ex premier e fondatore di Forza Italia spentosi questa mattina all’età di 86 anni all’ospedale San Raffaele di Milano, dove si trovava da venerdì per un nuovo ricovero. La notizia della morte di Berlusconi ha sconvolto la politica italiana e sta facendo il giro del mondo.

Addio a Berlusconi, Giovanardi: “Grandissimo uomo, sempre leale e tollerante”

L’Italia dice addio a Silvio Berlusconi. L’ex presidente del Consiglio e fondatore di Forza Italia è infatti venuto a mancare stamattina all’età di 86 anni. Dalla notizia della scomparsa, tutto il Paese si è come fermato. In molti, infatti, hanno la percezione che con la scomparsa di Berlusconi si chiuda, per l’Italia, una vera e propria era. Berlusconi è stato infatti in grado di dare la sua impronta al Paese, cambiandolo profondamente non solo la politica. Innovatore nella comunicazione, con le sue reti televisive ha fatto scoprire all’Italia un nuovo modello di intrattenimento e cambiato per sempre il mondo dei media.

Mentre si rincorrono i messaggi di cordoglio che arrivano trasversalmente da ogni schieramento politico, Carlo Giovanardi, ex ministro per i Rapporti con il Parlamento durante il terzo Governo Berlusconi, ha voluto lasciare alla redazione di TAG24 un ricordo dell’ex premier.

“Il mio ricordo di Silvio Berlusconi è il ricordo di un amico, al di là di tutte le cose importantissime che verranno dette sul politico, sul Presidente del Consiglio e sull’imprenditore. Per me e per noi è semplicemente Silvio Berlusconi.

Per me lui erano un amico “salesiano”: lui infatti era stato otto anni ai salesiani, io quattro. Avevamo questa educazione comune, cantavamo insieme Don Bosco ritorna. La nostra era una vera sintonia, una grande amicizia. Per questo io l’ho sempre considerato anzi tutto come un grandissimo uomo.

Berlusconi era un uomo di una generosità infinita. Era una persona che trattava benissimo gli amici, aveva tolleranza per gli avversari e un’ospitalità totale e assoluta. Non a caso tutti i suoi dipendenti e tutti i collaboratori lo hanno sempre portato in palmo di mano: era un grande signore. E nella vita, al di là dei proclami, quello che conta sono i comportamenti che uno tiene nei confronti degli altri. Se si era a tavola insieme e arrivava una persona, lui si alzava in piedi e la andava ad accogliere personalmente, aggiungendo un posto o addirittura cedendo il suo. I suoi erano tratti umani importantissimi che devono essere ricordati oggi.

Dobbiamo dire però che Berlusconi ha subito un calvario giudiziario incredibile. Per questo credo che l’Italia avrà dei rimorsi un futuro. La vita di Berlusconi è stata tanto amareggiata da tante accuse e da tanti processi sbagliati. Ci sono state decisioni sbagliate e infami. Lui ha dato tanto ma ha ricevuto anche tanta amarezza”

Il Paese saprà ricordare la sua eredità?

“Io credo che il Paese non abbia mai avuto messo in dubbio Berlusconi. Il fatto che si stato un accanimento giudiziario e mediatico contro di lui passerà alla storia come quanto accaduto ad Andreotti o a Craxi. Anche queste due figure hanno subito anni di processi infamanti, per poi essere riconosciuti, dopo la loro scomparsa, come grandi personaggi. Per Berlusconi questa cosa andava avanti ancora oggi, con alcune procedure che lo indicavano come alleato dei mafiosi nelle stragi che hanno segnato il nostro Paese. Qualcosa di veramente vergognoso. Il Berlusconi che ho conosciuto io è stato un grande personaggio e un grande uomo, una persona che trattava chiunque avesse intorno con grande lealtà e rispetto”.