Si salverà, secondo i medici che lo hanno preso in cura, l’uomo di origini indiane rimasto gravemente ferito nel corso di una sparatoria avvenuta in un locale di Albano Sant’Alessandro, in provincia di Bergamo, lo scorso 10 giugno sera. È caccia, intanto, al responsabile, dileguatosi immediatamente dopo i fatti.
Gli inquirenti ipotizzano che possa aver aperto il fuoco sui frequentatori della festa – tutti connazionali – per un regolamento di conti, al culmine di una lite con la vittima. Non si esclude, però, nessuna pista. La città è intanto alle prese con il lutto dell’anziana di 92 anni morta dopo essere stata investita da un’auto in via Corridori. Stamattina i funerali.
Sparatoria ad Albano Sant’Alessandro, salvo l’uomo rimasto gravemente ferito
Era entrato in un locale di Albano Sant’Alessandro, nel Bergamasco, aprendo il fuoco sulla folla riunitasi per festeggiare la nascita di un bambino, l’uomo ricercato dai carabinieri per aver ferito gravemente il 35enne di origini indiane che, ora, secondo i medici, sarebbe salvo. Gli inquirenti si erano messi sulle sue tracce immediatamente dopo la sparatoria, avvenuta poco prima della mezzanotte del 10 giugno scorso.
Per il momento, però, il responsabile sembrerebbe essere scomparso nel nulla. L’ipotesi è che abbia agito per un regolamento di conti, anche se non è possibile escludere nessuna pista. La vittima, raggiunta al petto da un proiettile, era apparsa fin da subito in gravi condizioni. Alcune persone presenti alla festa l’avevano soccorsa, accompagnandola in auto fino a Seriate, dove un’ambulanza se ne era poi fatta carico, trasportandola fino all’ospedale Papa Giovanni XIII di Bergamo per tutte le cure del caso.
Dopo i vari tentativi dei medici, il 35enne, alla fine, non sarebbe più in pericolo di vita. Chi lo ha colpito, sostengono gli investigatori, voleva prendere di mira proprio lui, forse al culmine di una lite, per un conto in sospeso. Alcuni degli indiani coinvolti – quasi tutti residente nella Bassa, come riporta il Corriere – sarebbero stati sottoposti a perquisizioni. La speranza è che nelle prossime ore si riesca a fare chiarezza sull’esatta natura del movente, rintracciando il responsabile.
Morta dopo giorni di agonia l’anziana investita in via Corridoni a Bergamo
Sempre a Bergamo è morta, nella giornata di ieri, l’anziana di 92 anni investita da un 31enne mentre attraversava, a piedi, via dei Corridoni. L’incidente risale alle 9.15 circa di giovedì scorso, 8 giugno. La donna, accompagnata dalla figlia in auto fino ad un incrocio vicino, si stava recando dal parrucchiere quando, nel tratto tra piazzale Loverini e via Milazzo, era stata investita da una Volkswagen Polo. Stando a quanto emerso dai rilievi, si accingeva ad attraversare la strada in un punto attualmente coinvolto da alcuni lavori.
Il conducente dell’auto, un uomo di 31 anni, si sarebbe accorto della sua presenza solo all’ultimo minuto, non riuscendo ad evitarla. L’impatto, violentissimo, l’avrebbe sbalzata a terra con forza. All’arrivo dei sanitari del 118, allertati dal guidatore coinvolto, l’anziana – che aveva ricevuto i primi soccorsi da un medico di passaggio – era stata trasportata in codice rosso presso il vicino ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove ieri si è spenta, alla fine, dopo giorni di agonia, a causa delle gravi lesioni riportate in seguito al sinistro.
Si chiamava Marina Dolci d’Amico Finardi Pavan, viveva nel quartiere Finardi ed era in pensione. Ad agosto avrebbe compiuto 93 anni. Stamattina i suoi familiari e conoscenti le hanno dato l’ultimo saluto nella chiesa di Santa Caterina. Le autorità competenti sono intanto al lavoro per cercare di ricostruire le esatte dinamiche dell’accaduto. A tal proposito avrebbero già acquisito i filmati delle vicine telecamere di sorveglianza. L’obiettivo è anche accertare le responsabilità del 31enne alla guida della Polo.