La guerra è una condizione onerosa da mantenere, per questo servono alleati potenti per riuscire a gestirla: in quest’ottica va intesa la chiamata di Kim Jong-un a Putin, durante la quale il leader coreano ha detto che è pronto a dare maggiore sostegno a Mosca.

«Pieno sostegno e solidarietà», ha dichiarato Kim nel corso della chiamata ufficiale. L’obiettivo è quello di rafforzare dei legami strategici con la Russia di Putin che possano andare a vantaggio di entrambi i Paesi.

Kim Jong-un telefona a Putin: “Pieno supporto per la guerra in Ucraina”

Per il leader nordcoreano, i rapporti diplomatici con la Russia sono un’indispensabile fucina di opportunità strategiche per il suo Paese. Kim non si è dunque lasciato scappare l’occasione per offrire il braccetto a Mosca, protagonista di un momento complesso dopo l’inizio della controffensiva ucraina.

Proprio sulla guerra contro Kiev si è soffermato il leader della Corea del Nord, definendola un conflitto bellico «per procura» voluto dagli Stati Uniti al fine di isolare e distruggere Mosca. Verso l’occidente, Pyongyang manda invece un commento di fuoco, ricusando e condannando gli aiuti militari a Zelensky.

Kiev avanza nel Donetsk e libera 4 villaggi

Nel frattempo prosegue spedita la controffensiva di Kiev. I soldati ucraini in queste ore stanno agendo nel Donestk, dove hanno in poco tempo liberato 4 villaggi occupati dai russi.

I primi 3 villaggi hanno visto l’arrivo delle truppe di Kiev già nella notte, quando i militari di Zelensky sono penetrati tra le case lungo il fiume Mokri Yal e hanno cacciato via l’occupazione russa, come informa il portavoce militare Valeriy Shershen. La quarta cittadina invece si è potuta definire di nuovo libera questa mattina. Si tratta del villaggio di Storozhevoe, che si aggiunge ai già liberati Blagodatnoye, Neskuchne e Makarovka.

La viceministra della difesa Hanna Malyar ha salutato con commozione la liberazione di questi villaggi, inneggiando alla controffensiva ucraina che arriverà, secondo Malyar, a riprendersi tutto il Paese. Così scrive su Telegram a proposito della presa di Storozhevoe:

La bandiera nazionale sventola di nuovo su Storozhevoe, e questo sarà il caso di ogni insediamento fino a quando non libereremo l’intera terra ucraina.

Nel mentre, si registrano attacchi ucraini anche a Melitopol e ad alcune infrastrutture in Crimea.