Continuano senza sosta le ricerche della bambina di 5 anni scomparsa a Firenze dall’ex hotel Astor, in via Marigliano, nel quartiere Novoli. Stando alle ultime notizie, la piccola Kataleya potrebbe essere stata rapita. Intervistata dai cronisti del Tg1 la madre ha detto di aver già indicato dei possibili sospetti alle autorità locali. L’ipotesi è che qualcuno l’abbia presa in seguito a uno screzio avvenuto all’interno dell’edificio, occupato da centinaia di abusivi. Per il momento gli inquirenti non escludono, comunque, nessuna pista. Neanche quella, meno probabile, che la bambina possa essersi allontanata volontariamente.
Bambina scomparsa a Firenze, spunta l’ipotesi del rapimento
Di Kata si sono perse le tracce il 10 giugno scorso. Secondo quanto ricostruito finora, la piccola sarebbe stata vista giocare per l’ultima volta nel cortile dell’edificio occupato, in via Marigliano, verso le tre del pomeriggio. Pochi minuti dopo, al ritorno della madre dal lavoro, era già scomparsa nel nulla. Gli inquirenti sono convinti che non si trovi più all’interno dell’ex hotel: dopo le numerose perlustrazioni, se anche si fosse nascosta, l’avrebbero sicuramente trovata, dicono.
In effetti, una delle telecamere di sorveglianza installata nei pressi dello stabile l’avrebbe ripresa mentre esce da sola dal cancello situato su via Boccherini. Qualcuno potrebbe averla attratta fuori? Per il momento non si esclude nessuna pista, anche se l’ipotesi più accreditata è che possa essere stata rapita.
Sembra infatti che la madre Kathrina, di 26 anni, abbia già indicato dei possibili sospetti ai carabinieri, riferendo di alcuni screzi avuti prima con una famiglia “al terzo piano, perché faceva troppo rumore” e poi con altri inquilini, dopo che il fratello della donna era stato incolpato – ingiustamente – di un’aggressione avvenuta il 28 maggio scorso, nel corso della quale un uomo di origini sudamericane (come loro) era precipitato per strada, ferendosi.
Abbiamo litigato con delle persone – avrebbe raccontato -. Volevano occupare le nostre stanze, ai carabinieri ho fatto i loro nomi. Ci siamo barricati dentro. C’è stata una rissa, un uomo ubriaco è volato dalla finestra. Hanno provato a dare la colpa a mio fratello ma lui non c’entra niente. È caduto da solo.
Potrebbe essersi trattato di un’azione vendicativa? Gli inquirenti stanno facendo il possibile per capirlo, passando al setaccio i telefoni cellulari degli inquilini dell’edificio potenzialmente coinvolti nella sparizione della bambina. Dopo aver perlustrato l’ex hotel, avrebbero iniziato a cercarla – con l’aiuto di un gruppo di volontari coordinato dalla Protezione civile – anche lungo le acque del torrente Mugnone, nel quartiere San Jacopino. Finora senza successo.
La segnalazione di un’amica di famiglia e la reclusione del padre
Un’amica della madre della bambina, Isabel, ha riferito anche, nelle scorse ore, di aver ricevuto una telefonata da un uomo latino che – in spagnolo – le avrebbe detto di avere la bambina, probabilmente scambiandola per la mamma, ricoverata dopo aver avvertito un malore. Il numero dal quale ha chiamato – che attualmente risulterebbe spento -, sarebbe già in possesso delle forze dell’ordine, per i dovuti accertamenti.
Il papà della bimba si trova invece nel carcere di Sollicciano per piccoli reati contro il patrimonio. La moglie ha escluso che possa entrarci qualcosa, anche perché la sua famiglia si sarebbe subito attivata per aiutare nelle ricerche, come buona parte della comunità peruviana dell’area sta facendo. Stando alle ultime notizie, una volta saputo della scomparsa della figlia, l’uomo avrebbe provato a togliersi la vita ingerendo del detersivo. Una volta ricoverato, avrebbe tentato di strangolarsi con un cavo. Sarebbe stato sottoposto, quindi, a stretta sorveglianza.
L’appello lanciato dalle autorità
Kata è alta 1 metro e 15, ha occhi e capelli castani. Quando si è allontanata indossava una maglietta bianca a maniche corte, un paio di pantaloni color viola e delle scarpe nere. Se qualcuno dovesse avvistarla è pregato di rivolgersi alle autorità competenti.