Funziona diversamente dagli altri lavoratori alle dipendenze il taglio del cuneo fiscale degli agricoli. Per i dipendenti del settore si applicano regole ad hoc e calcolo dello sconto sui contributi diverso – nella procedura – per determinare gli aumenti del reddito netto in busta paga da luglio a dicembre 2023. In particolare, l’Inps applica ai lavoratori del settore agricolo il cosiddetto “servizio di tariffazione”.

Pertanto, l’Istituto previdenziale calcola direttamente la misura dello sconto contributivo del 6% o del 7% nelle mensilità da luglio a dicembre prossimi in sede di tariffazione. L’importo dello sconto contributivo dipende, quindi, dall’imponibile previdenziale dichiarato per il mese di competenza. Infine, anche l’importo della tredicesima può aumentare, ma solo del 2% e 3% che sono le aliquote di sconto contributivo in vigore per tutto l’anno 2023.

Taglio cuneo fiscale lavoratori agricoli 6-7% da luglio a dicembre 2023, come funziona lo sconto contributivo?

I lavoratori dipendenti del settore agricolo che dal prossimo mese di luglio e fino a dicembre 2023 vorranno applicare il taglio del cuneo fiscale sulla retribuzione mensile, dovranno affidarsi direttamente all’Inps che effettua il calcolo dello sconto mensile. Si tratta di un meccanismo diverso rispetto a quello dei dipendenti degli altri settori, il cui sconto contributivo viene fatto direttamente dal datore di lavoro in modo che il dipendente si trovi un importo netto più alto nella busta paga. Nel caso dei lavoratori dipendenti, il 6% o il 7% di taglio del cuneo fiscale lo effettua l’Inps tenendo presente dei tetti di retribuzione per l’applicazione.

In particolare, per retribuzioni mensili fino a 1.923 euro, l’Inps applica nelle mensilità da luglio a dicembre 2023 una riduzione dell’aliquota dei contributi a carico del dipendente del 7 per cento. Per retribuzioni oltre i 1.923 euro lordi e fino a 2.692 euro, il taglio del cuneo fiscale è pari al 6 per cento applicato all’aliquota contributiva a carico del lavoratore. Infine, per importi superiori a 2.692 euro (35mila euro lordi all’anno), non si applica alcuno sconto contributivo.

Lavoratori agricoli, spetta lo sconto contributivo sulla tredicesima mensilità?

Il meccanismo di taglio del cuneo fiscale mediante l’Inps si applica, nei confronti del lavoratore agricolo, anche per quanto riguarda la liquidazione di quanto dovuto e la tredicesima. È bene ricordare che, per la tredicesima mensilità, non saranno in vigore le aliquote potenziate di sconto contributivo del 6% e del 7%, ma quelle in vigore dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023. Pertanto, con gli stessi tetti di retribuzione, la tredicesima mensilità avrà una riduzione contributiva del 3% sulla tredicesima relativa a retribuzioni mensili fino a 1.923 euro lorde, e del 2% per le tredicesime delle retribuzioni tra i 1.923 e i 2.692 euro.

I lavoratori alle dipendenze potrebbero ricevere la tredicesima mensilità spalmata per tutti i mesi dell’anno. Il calcolo da fare per stabilire se spetti il taglio del 2% e del 3%, è quello di considerare il massimale di 160 euro per lo sconto contributivo del 3% e di 224 ero per lo sconto del 2%. Tali massimali sono uguali sia che si tratti di dipendenti agricoli che di dipendenti degli altri settori.

Il calcolo si basa sul fatto che il rateo della tredicesima viene corrisposto dal datore di lavoro (o dall’Inps) mese per mese. Quindi, per chi ha una retribuzione lorda mensile entro i 1.923 euro, il tetto si calcola come divisione tra 1.923 e 12 (mesi). Il risultato fa 160 euro che rappresenta il limite da non superare per la spettanza della tredicesima mensilità. Analogamente, per chi ha una retribuzione superiore a 1.923 euro ma non eccedente i 2.692 euro, il calcolo da fare è 2.692 diviso 12. Il tetto del rateo della tredicesima è pari a 224 euro, oltre il quale la mensilità aggiuntiva non beneficia dell’applicazione dello sconto contributivo.