Nella riforma delle pensioni dei giovani il governo cercherà di disinnescare quella che è stata definita da Giorgia Meloni come “una bomba sociale”, mediante sconti sulla previdenza integrativa e riscatto della laurea super agevolato. Oltre, naturalmente, a garantire una copertura pensionistica il più ampia possibile. Non sarà facile con le generazioni che ricadono nel sistema previdenziale contributivo, ovvero coloro che abbiano iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995. Si tratta, soprattutto, dei 40enni di oggi, le cui carriere lavorative sono contraddistinte da buchi lavorativi e periodi di inattività.
Il recente Rapporto della Corte dei conti ha stimato che le uniche professioni che potranno aspirare a una pensione dignitosa tra chi oggi ha 40 anni è quella degli appartenenti alle Forze armate e ai lavoratori della Sanità. Per il resto, le altre categorie lavorative soffrono soprattutto di un metodo di calcolo dei contributi che penalizza i lavoratori rispetto a chi proviene dal sistema misto o retributivo.
Riforma pensioni giovani, riscatto laurea super agevolato e sconti previdenza integrativa: ecco le mosse per disinnescare la ‘bomba sociale’
C’è un piano giovani fatto di coperture previdenziali, pensioni integrative e riscatto laurea super agevolato nella riforma che ha in mente il governo guidato da Giorgia Meloni, soprattutto per quanto riguarda le giovani generazioni, quelle appartenenti al sistema contributivo. Fermo restante che dovranno essere adottate delle soluzioni per quanto riguarda i lavoratori che oggi hanno intorno ai 60 anni – in attesa di un misura ponte che prenda il posto di quota 103 nel 2024 – le attenzioni vanno poste con largo anticipo anche per chi oggi ha intono ai 40 anni, per disinnescare quella che il Presidente del Consiglio ha definito come “una bomba sociale”. Le carriere discontinue e con buchi contributive rischiano di far arrivare alla pensione chi oggi ha 40 anni di età con importi modesti.
A pagarne le conseguenze sono soprattutto i lavoratori autonomi e quelli agricoli, ma un po’ tutte le categorie lavorative, anche quelle dei dipendenti della Pubblica amministrazione, rischiano di ritrovarsi con pensioni non all’altezza del costo della vita. È quanto riporta l’ultimo Rapporto della Corte dei Conte di qualche giorno fa, secondo il quale le uniche professioni che si difendono bene per le pensioni sono quelle delle Forze armate e della Sanità.
Riforma pensioni giovani, quali novità in arrivo?
In questo scenario, il governo punta a introdurre misure per proteggere le pensioni di chi è nel meccanismo contributivo. Non da subito, cioè nelle misure che adotterà per la legge di Bilancio 2024, ma più probabilmente nel 2025. Non mancano allora gli ambiti di intervento. Innanzitutto, si punterà a dare copertura ai giovani lavoratori per quanto riguarda le loro pensioni. Come assicurare pensioni in linea con i costi sarà uno degli argomenti di cui si parlerà nel prossimo tavolo sulla previdenza, che dovrebbe essere fissato entro la fine di giugno anche con il nascente Osservatorio della spesa previdenziale, oltre ai sindacati. I primi interventi potrebbero decollare già dal prossimo anno, ma su due direttrici sicuramente il governo si muoverà.
Pensione integrativa, in arrivo sconti fiscali per l’adesione dei più giovani
La prima è quella di potenziare la previdenza complementare, anche perché sta salendo l’età di adesione degli iscritti ai fondi pensione. Ciò significa che i giovani non pensano alla propria pensione futura rafforzandola con l’integrativa.
Dagli ultimi dati disponibili per il 2022, un terzo delle adesioni alle previdenza complementare avviene all’età di almeno 55 anni. Gli incentivi alla pensione integrativa potrebbero arrivare da maggiori sconti fiscali per accedere più facilmente alla previdenza complementare. Infine, dovrebbe essere messo a punto il piano del governo che riguarda il riscatto super agevolato della laurea. Da quanto prevede attualmente il decreto 4 del 2019, il riscatto della laurea, anche se agevolato, comporta una spesa di oltre 5.700 euro per ogni anno da riscattare. Un costo che, anche se più basso di altri metodi di riscatto, è comunque proibitivo per molti giovani.