L’inflazione continua a rappresentare una piaga per gli italiani e la Coldiretti lancia adesso un nuovo allarme riferito al numero impressionante di poveri che hanno avuto bisogno di aiuto e sostegno per procurarsi il cibo.

Inflazione, la Coldiretti avverte: oltre 3 milioni di poveri in Italia chiedono aiuto per il cibo

Diventano sempre più evidenti i danni prodotti dall’inflazione allo stile di vita dei cittadini italiani.

Già i dati dell’analisi Nielsen di qualche settimana fa mostravano un carrello della spesa sempre più vuoto, a fronte di prezzi in aumento. Tuttavia, ora il quadro sembra essere decisamente più critico.

Secondo quanto emerso dallo studio ‘Poveri, il lato nascosto dell’Italia’, sono, infatti, 3,1 milioni gli italiani che, nell’ultimo anno, sono dovuti ricorrere a mense per i poveri o derrate alimentari (circa 92 tonnellate) distribuite dalle associazioni.

Coldiretti in Piazza San Pietro per ‘Campagna Amica’: “Oltre 630 mila bambini sotto i 15 anni necessitano di assistenza per mangiare”

Lo studio è stato presentato in Piazza San Pietro a Roma, dove la Coldiretti ha allestito il mercato contadino solidale di ‘Campagna Amica’. L’evento, organizzato per dare sostegno alle persone in difficoltà sul fronte alimentare, arriva in un periodo particolarmente duro, segnato dall’inflazione più alta da quasi 40 anni.

I numeri prospettati dall’associazione sono impietosi, fotografando la crisi dovuta al bisogno di cibo per fasce d’età:

  • più di 630 mila bambini sotto i 15 anni
  • 356 mila anziani sopra i 65 anni
  • 2,1 milioni di persone fra i 16 e i 64 anni

Tra questi, il 23% sono migranti, 90 mila sono senzatetto e quasi 34 mila sono disabili. A ciò si devono aggiungere gli esuli dall’Ucraina, circa 48 mila, scappati dal paese dopo l’invasione della Russia.

Coldiretti e i nuovi poveri bisognosi di cibo, tra inflazione, precariato e cambiamento climatico

Lo studio mette in evidenza come in Italia siano emerse, negli ultimi anni, nuove categorie di poveri. Tra queste spiccano i lavoratori con contratti a tempo determinato o i piccoli imprenditori e commercianti che hanno dovuto chiudere la propria attività.

Vite bersagliate prima dalla pandemia, poi dalla guerra e dal conseguente rialzo dei prezzi dell’energia, infine dal cambiamento climatico, che ha distrutto raccolti con fenomeni atmosferici straordinari, come quello che ha colpito l’Emilia Romagna, i cui effetti devastanti sull’agricoltura erano stati denunciati proprio dalla Coldiretti.