L’Inter di Simone Inzaghi rientra a Milano quando la città, sponda nerazzurra, dorme per cercare di dimenticare la sconfitta di Istanbul contro il Manchester City di Pep Guardiola. Il quadro del rientro nel capoluogo meneghino è il classico di quello dopo una delusione sportiva: volti corrucciati, qualcuno commosso e altri che utilizzano occhiali neri per coprirsi gli occhi stanchi, provati e corrucciati dal viaggio e dai ricordi che balenano nella testa. Si pensa alle occasioni fallite, al fatto di essersela giocata alla pari e all’amarezza di un’occasione che potrebbe ripresentarsi il prossimo anno per la squadra nerazzurra.
Tre ore di volo circa. Ore ricche di pensieri, di amarezza e di valigie chiuse in fretta. L’aereo arriva intorno alle 5 e mezza del mattino, con la rosa dell’Inter e la dirigenza unita e poi divisa nel rientro a casa. Tutti sono rientrati e poi si sono salutati tra pullman societario, auto dei tesserati e taxi per poter fare rientro a casa. Quello di ieri è stato l’ultimo atto della stagione sportiva e le immagini della finale resteranno a lungo negli occhi dei calciatori e dei tifosi.
Un piccolo gruppo di tifosi nerazzurri accoglie l’Inter che rientra a Milano. Partono degli applausi verso la squadra, qualcuno fa un cenno per ringraziare mentre altri, stanchi dalla trasferta, non alzano il capo. A ringraziare in maniera più calorosa l’amministratore delegato Giuseppe Marotta, accompagnato da Alessandro Antonello e Piero Ausilio. Per Marotta un ringraziamento a voce e con la mano, accolto in maniera calorosa dai tifosi dell’Inter.
L’Inter rientra a Milano: il rientro dei giocatori
Un taxi per André Onana, Denzel Dumfries e Valentin Carboni, un altro per Lautaro Martinez. Nessun taxi per il presidente Steven Zhang, che ha scelto di tornare a casa con un’auto. Diverso per quanto riguarda tutti gli altri giocatori che hanno scelto di tornare nelle proprie case a bordo del pullman societario in un viaggio ricco di dubbi e di pensieri. Qualche tifoso dell’Inter segue per pochi metri il pullman, per poi allontanarsi sotto applausi e commozione.
Il gol di Rodri ha tarpato le ali a un’Inter che, contro la maggior parte dei pronostici, se l’è giocata alla pari con il ben più quotato Manchester City. Negli occhi dei tifosi resteranno a lungo le occasioni sciupate da Lautaro Martinez e, in particolare, da Romelu Lukaku, che verso la fine della partita ha avuto un’occasione gigantesca per acciuffare i rivali. Peccato che la Champions, come dice Pep Guardiola, sia una moneta. A volte esce testa, a volte croce. Peccato che proprio un colpo di testa ha condannato l’Inter a una sconfitta che, oltre alla retorica dell’uscire a testa alta, farà male per tanto tempo.