A quale età si può richiedere il nuovo reddito di cittadinanza? Chi ha più di 60 anni ha diritto al nuovo reddito di cittadinanza? Cosa cambia nel 2024 per il reddito di cittadinanza? Quando viene tolto il reddito di cittadinanza nel 2023? Chi percepirà il reddito di cittadinanza fino a dicembre 2023? Sono molte le domande ricevute che sollevano il problema dell’accesso al nuovo Reddito di cittadinanza.

In particolare, molti lettori richiedono maggiori informazioni sul requisito anagrafico previsto per l’accesso al nuovo ammortizzatore sociale. Questo perché la nuova normativa esclude gran parte dei beneficiari del sussidio di Stato. Analizziamo insieme le principali caratteristiche della nuova misura introdotta per sostenere le famiglie bisognose.

Nuovo Reddito di cittadinanza: occhio all’età, ecco come funziona

 La trasformazione del Reddito di cittadinanza in Supporto per il lavoro e Assegno di inclusione potrebbe causare disagio trai beneficiari. Purtroppo, ci sono ancora molti dubbi riguardo all’identificazione di coloro che perderanno l’accesso al beneficio e coloro che continueranno a percepirlo dopo i 60 anni di età. 

Attualmente, le due misure introdotte nel decreto Lavoro mirano a garantire l’inclusione sociale e il sostegno alle famiglie, a condizione che rientrino nei requisiti indicati dalla norma. Tuttavia, queste due misure porteranno all’abolizione definitiva del Reddito di cittadinanza.

Cosa cambierà nel 2024?

L’ammortizzatore sociale più contestato uscirà di scena il 31 dicembre 2023. Questo è il motivo principale per cui si sta cercando di capire quale sostegno si potrà ricevere a partire dal mese di settembre e chi dovrà attendere almeno fino al 1° gennaio 2024, prima di ricevere un contributo mensile, se spettante.

Nel nuovo Reddito di cittadinanza, verranno presi in considerazione le seguenti condizioni:

  • famiglie in situazioni di bisogno senza membri occupabili;
  • famiglie in situazioni di bisogno con membri occupabili.

Quando tolgono il Reddito di cittadinanza nel 2023?

Molti percettori del Reddito di cittadinanza riceveranno l’ultima ricarica a luglio 2023. A settembre, dovrebbero aver accesso al Supporto formativo per il lavoro, a condizione che soddisfino i requisiti normativi.

Tuttavia, per le famiglie con minori, disabili e over 60, poiché continueranno a ricevere il sussidio fino al 31 dicembre 2023.

Al partire dal 1° gennaio 2024, dovrebbero presentare la richiesta di ammissione al beneficio dell’Assegno di inclusione.

A quale età si può richiedere il nuovo Assegno di inclusione?

Il Reddito di cittadinanza è stato modificato per la prima volta nella legge di Bilancio 2023. Il governo italiano ha ridotto il numero delle mensilità da 18 a 7 per le persone tra 18 e 59 anni di età che sono in grado di lavorare, a condizione che nel nucleo familiare non vi siano disabili, minori o over 60 anni.

 In sostanza, i primi cambiamenti per il Reddito di cittadinanza sono entrati in vigore all’inizio del 2023, periodo in cui è stata interrotta l’erogazione delle 18 mensilità non più rinnovabili, come è accaduto negli anni 2021 e 2022.

L’accesso al beneficio è condizionato all’età, dallo stato di povertà assoluta e dalla partecipazione ai percorsi formativi.

Chi percepirà l’Rdc fino a dicembre 2023?

È importante sottolineare che la riduzione delle mensilità non sarà applicata alle famiglie che includono membri disabili, minori e persone di 60 anni di età.

Questi beneficiari continueranno a ricevere l’erogazione del contributo spettante fino al 31 dicembre 2023.

 Chi ha più di 60 anni ha diritto al nuovo reddito di cittadinanza?

L’Assegno di inclusione sociale entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2024. Le caratteristiche di questa misura sono diverse a seconda della condizione dei beneficiari, in particolare della loro capacità occupazionale.

Pertanto, coloro che sono in grado di lavorare per ricevere un sostegno economico dovranno sottoscrivere un percorso di partecipazione alle politiche attive del lavoro, a condizione che soddisfino i requisiti normativi.

Come funziona per chi ha quest’età?

I nuclei familiari composti da persone di 60 anni di età, minori o disabili, potranno ricevere le mensilità di 480 euro se rientrano nei criteri previsti dalla legge, tra cui la cittadinanza o  autorizzazione al soggiorno, la durata della residenza nel Paese e la situazione economica e patrimoniale.

 Il contributo sarà accreditato su una PostePay o altra tipologia di pagamento elettronico per la durata di 18 mesi continuativi, rinnovabili per ulteriori 12 mesi.

Resta l’obbligo di seguire un percorso formativo e accettare la prima offerta lavorativa per coloro che hanno tra 18 a 59 anni di età.

Tuttavia, per coloro che hanno raggiunto i 65 anni di età, dovrebbe essere attivata la pensione di inclusione, simile a quanto avviene per la pensione di cittadinanza.