Sul Mar Rosso, al largo della città di Hurghada in Egitto, si è verificato un episodio scioccante: uno squalo ha attaccato e ucciso un cittadino russo 23enne. In seguito, è circolato un video raffigurante la brutale uccisione dello squalo da parte della folla inferocita. Nonostante la vittima non fosse un turista, ma un residente permanente dell’Egitto, l’incidente ha scosso profondamente sia la comunità locale che l’opinione pubblica internazionale.

23enne sbranato da squalo in Egitto: la folla uccide l’animale per vendicarlo

Il tragico evento è stato immortalato in un video, che successivamente è stato diffuso sui social media. Le immagini mostrano il giovane uomo nuotare freneticamente nel tentativo disperato di sfuggire all’animale, prima di scomparire sotto la superficie dell’acqua. La notizia della sua morte è stata annunciata dalle autorità locali egiziane attraverso un post su Facebook del ministero dell’Ambiente egiziano, che ha confermato l’attacco mortale di uno squalo senza fornire ulteriori dettagli. A seguito di questo tragico evento, le attività di nuoto e giochi d’acqua sono state sospese per almeno due giorni come misura precauzionale.

Non è la prima volta che lo scenario delle acque egiziane viene funestato da attacchi di squali. Nel luglio 2022, nella stessa zona, due turiste hanno perso la vita a causa di un simile incidente. Una delle vittime, una donna austriaca di 68 anni, è deceduta per un attacco di cuore dopo l’avvicinamento dello squalo. Le generalità dell’altra vittima non sono state rese note. Inoltre, nel 2018, un turista ceco è stato attaccato al largo di una spiaggia egiziana, mentre nel 2015 un turista tedesco e cinque anni prima una turista tedesca hanno subito la stessa sorte.

La vendetta: ucciso un altro squalo

La morte del cittadino russo ha scatenato una feroce vendetta da parte di alcuni individui, che hanno catturato uno squalo tigre con una grossa rete e lo hanno brutalmente picchiato a morte sulla spiaggia. Tali atti di violenza sono stati ripresi in un video che ha suscitato ulteriore indignazione. Il ministro dell’Ambiente egiziano, Yasmine Fouad, ha istituito una commissione d’inchiesta per indagare sul caso e garantire i massimi livelli di sicurezza per i bagnanti nel Mar Rosso. Inoltre, lo squalo responsabile dell’attacco è stato catturato e affidato ai ricercatori per ulteriori esami. L’obiettivo è comprendere non solo le ragioni dell’aggressione, ma anche stabilire se si tratta dello stesso animale coinvolto in precedenti incidenti.