Nuova stagione, nuovo contratto e nuovo numero di maglia per Rafael Leao. Il giocatore portoghese è fresco di firma con il Milan fino al 2028 con un accordo che gli permetterà di incassare sette milioni di euro a stagione. Nel giorno del suo compleanno, sono 24 anni per il giocatore nato ad Almada, si è regalato anche il nuovo numero per il prossimo campionato lasciando la maglia 17 per prendersi la 10 lasciata libera da Brahim Diaz che ha fatto ritorno al Real Madrid dopo i due anni di prestito in Italia. Una scelta importante per un calciatore che è sempre più il leader della squadra di Stefano Pioli che ha deciso per la modifica dopo tre anni.

Da Rivera a Rui Costa passando per Savicevic

Storicamente prende la maglia numero 10 significa essere il giocatore più rappresentativo e di maggiore fantasia della squadra. Se poi parliamo di Milan allora il peso della responsabilità aumenta ancor di più. Dalla stagione 1995/1996 nei rossoneri è sempre stata sulle spalle di calciatori stranieri, molti di loro hanno scritto pagine indelebili di storia mentre altri sono stati dimenticati facilmente. Se estendiamo il discorso a tutta la storia del club la maglia numero 10 per eccellenza riporta alla mente subito Gianni Rivera.

Per rivedere quel numero sulle spalle di un giocatore generazionale come l’Abatino, soprannome dato a Rivera da Gianni Brera, bisogna arrivare alla fine degli anni ottanta quando Berlusconi costruì la dinastia rossonera con Arrigo Sacchi in panchina. Era il Milan dei tulipani e la 10 venne presa da un certo Ruud Gullit. L’ultimo calciatore italiano è stato nel 1995 Roberto Baggio ma senza passare troppo alla storia del club.

Non dimentichiamoci però che fino agli anni 90 non ci stava la possibilità di scegliere il numero a inizio stagione quindi lo stesso numero durante la stagione finiva sulle spalle di giocatori diversi in base alle scelte dell’allenatore. Una volta sdoganato l’ordine dalla 1 alla 11, si è cristallizzata l’abitudine di vedere il numero associato esclusivamente ad un calciatore.

Come detto, dalla stagione 1995/96 la numero 10 è diventata esclusiva dei giocatori stranieri. La scuola della ex Jugoslavia ha dominato inizialmente con due geni del calcio come Dejan Savicevic e Zvonimir Boban. Nell’estate del 2001 viene acquistato dalla Fiorentina Manuel Rui Costa che sostituì il trequartista croato nel ruolo e nel numero. Con l’addio del portoghese nel 2006 è passata sulle spalle di Clarence Seedorf, dal 2012 al 2014 c’è stato il bienno di Kevin-Prince Boateng.

Con il passaggio del ghanese allo Schalke 04 la maglia cambiò continente con l’arrivo di Keisuke Honda. Una meteora che ha ingannato tanti tifosi del Milan ma almeno non ha compiuto il gesto del tradimento come Hakan Calhanoglu. Il turco venne prevelato dal Bayer Leverkusen per andare via a parametro zero all’altra sponda di Milano. Rimasta vacante, la 10 se l’è presa il gioiellino spagnolo Brahim Diaz nelle ultime due stagioni. Ora è il turno di Rafael Leao.

Buon compleanno Rafa

Ha deciso di proseguire l’avventura al Milan allontando possibili rumor che lo vedevano associato alle big europee pronte a sfruttare la scadenza del contratto nel 2024. Rafael Leao ha spostato il progetto rossonero fino al 2028 con un adeguamento che lo porterà ad essere il giocatore più pagato della rosa con 7 milioni di euro. Il portoghese si sente importante e vuole dimostrare di poter essere il leader della formazione di Pioli per questo ha scelto la 10. Oggi quindi festa doppia visto che è il suo compleanno, sono 24 per il talento lusitano. Il club lo ha celebrato su tutti i social: “Giocatori come lui spiegano perche amiamo questo gioco. Non c’è niente di meglio che vederti giocare” a cui ha seguito il ringraziamento del calciatore con una storia con la scritta: “Family“.

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