Ad un anno esatto dal periodo clou delle Europee 2024, spunta l’ipotesi di un Terzo Polo 4.0. Un Terzo Polo nuovo, rinnovato, diverso. Ma in cosa consisterebbe? In una lista federata in cui rientrerebbero diversi grandi nomi della politica. Da Letizia Moratti, a Matteo Renzi e Beppe Fiorini, fino ad arrivare a Cateno De Luca. Non dovrebbe mancare neanche Carlo Calenda. Attenzione però: si tratta solamente di un’ipotesi. Almeno per il momento. Più avanti si vedrà.
Europee 2024, da Moratti a Cateno de Luca: Terzo Polo verso una lista federata
“Quello che faremo alle elezioni europee lo decideremo insieme entro le prossime europee”. A rilasciare questa dichiarazione è stato il politico Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera, parlando con cronici e giornalisti a Napoli. Nessuna decisione verrà presa dunque nei prossimi giorni o nelle prossime settimane. Se ne riparlerà più avanti, dopo l’estate. Forse a settembre.
Nel frattempo qualche segnale dell’ipotesi di una lista federata per quanto riguarda il Terzo Polo è venuta anche da niente di meno che attuale leader di Italia Viva Matteo Renzi. “Questa data – ha detto riferendosi al giorno 9 giugno 2023 – diventa l’orizzonte del nostro percorso”. L’ex premier è infatti intervenuto all’assemblea nazionale del partito in corso oggi a Napoli, intitolata “365 all’alba” con riferimento alla data delle elezioni europee del 2024.
“Dire ‘365 all’alba’ significa non soltanto girare la clessidra e iniziare a mettersi in ottica di campagna elettorale europea, ma raccontare perché lo vogliamo fare e perché pensiamo che l’alternativa sia davvero l’alternativa riformista“, ha continuato l’ex premier.
“C’è una doppia opzione”, ha precisato poi Matteo Renzi. Ovvero “la destra di Meloni e dei suoi alleati, un’opzione sovranista, e dall’altro questa nuova vecchia opzione populista che assume da un lato i contorni e i confini del M5S con Giuseppe Conte e, alla luce di un risultato sorprendente delle primarie del Pd, il nuovo Pd guidato da Elly Schlein”.
E ancora: “Questo è il nostro orizzonte, riuscire a portare una riflessione politica su questi temi senza essere banalmente mediocri come purtroppo spesso è il dibattito politico italiano e non solo”, ha concluso infine l’ex Presidente del Consiglio e oggi numero uno di Italia Viva.
Il progetto di un Terzo Polo 4.0: in cosa consiste
Se per il momento, come ha confermato sempre Matteo Richetti, il leader di Italia Viva Matteo Renzi e quello di Azione Carlo Calenda stanno continuando a procedere su due strade “parallele” (mentre convergono solamente nei gruppi parlamentari), non è da escludere l’ipotesi che per le Europee 2024 possano cambiare le cose. Come mai? La risposta è molto semplice. Chi non prende almeno il 4% a queste importanti elezioni è perduto.
È proprio per ottenere questo 4% (che si traduce in circa un milione di voti) che spunta l’ipotesi di un Terzo Polo “federale”. Da Nord a Sud, Moratti, Renzi, Fioroni e De Luca potrebbero effettivamente raggiungere il risultato sperato.
Da non dimenticare inoltre che lo scorso 29 maggio i firmatari della “Carta di San Patrignano” si sono promessi condivisione e collaborazione in nome della “convergenza delle migliori espressioni nazionali civiche e popolari, ancorate ai valori della dottrina sociale della Chiesa, del riformismo laico e socialista, del liberalismo, dell’ecologismo”.
Oltre ai già nominati, alla possibile nuova federazione del Terzo Polo forse si potrebbero aggiungere altri nomi come quelli di Gianfranco Librandi, Mario Mauro, Gaetano Quagliarello, Claudio Signorile, Enzo Maraio e Giacomo Portas.
Azione e +Europa: cosa succede ora?
Tra le diverse ipotesi in campo c’è anche quella che il partito di Carlo Calenda potrebbe smarcarsi e tornare con +Europa di Emma Bonino e Riccardo Magi. Proprio quest’ultimo però oggi, sabato 10 giugno 2023, ha rilasciato delle dichiarazioni che non lasciano dubbi.
“Leggo che Fioroni avrebbe chiamato alcuni deputati di Azione per avvisarli in vista delle Europee 2024. Non so cosa farà il partito di Calenda, ma rassicuro Fioroni, +Europa non è interessata ad alcun centrino purchessia”, ha sostenuto Magi.
“Piuttosto, stiamo lavorando per dare voce a chi crede nella laicità, nella responsabilità verso le nuove generazioni, nella scienza e nell’avanzamento dei diritti civili. Perché sarà pur vero che mi chiamo Magi, come i Re Magi, ma di certo non faremo le statuine del presepe. La nostra stella polare è la laicità”, ha concluso infine, con tono molto convinto.