Paolo Gentiloni, in occasione della Repubblica delle Idee 2023, ha parlato di temi centrali per l’Italia, come Pnrr, Mes e immigrazione, dialogando con il direttore di Repubblica Maurizio Molinari. Il commissario Ue per gli Affari economici, in relazione al tema che più da vicino lo riguarda, ossia le proposte per utilizzare i fondi del Pnrr, ha affermato che “Abbiamo bisogno come Commissione europea che le proposte del governo italiano sul Pnrr ci arrivino presto. I ritardi di cui parla la relazione semestrale dell’esecutivo possono essere gestiti, ma non devono accumularsi“. Gentiloni ha spronato l’Italia ricordando come i lavori devono iniziare presto, già dalle prossime settimane, anche perché ha fatto presente che un lavoro simile per la Spagna ha impiegato ben tre mesi.
Repubblica delle Idee, Gentiloni discute di Pnrr, Mes e immigrazione, temi cruciali per l’Italia
I temi economici, principale campo d’azione di Gentiloni, e le complessità della gestione dei flussi migratori sono il focus dell’intervento del commissario europeo. Sul Pnrr, Gentiloni ha fatto presente come oggi la situazione sia molto diversa rispetto a quando al governo c’era Draghi, il quale “ha rispettato le rate ed è stato puntuale“. “Col passare del tempo, sul Pnrr, la strada si fa più in salita” e per questo motivo il commissario invita l’Italia e il governo a fare attenzione alle scadenze e ai ritardi. La revisione che il governo Meloni vuole proporre “deve essere fatta al più presto” per permettere poi alla Commissione europea di iniziare a lavorare presto. Gentiloni ricorda infine che “Se perdiamo questa occasione, facciamo un dispetto al futuro del nostro paese, non facciamo un dispetto a Bruxelles“.
L’interesse della Commissione e di Bruxelles è in primis che “in Paesi con piani importanti non ci siano ritardi eccessivi“. Da parte della Commissione c’è massima flessibilità, anche per iniziare a guardare al più presto alla rata di giugno. Senza tuttavia dimenticare che “dobbiamo anche guardare al più presto all’insieme della rimodulazione, senza aspettare l’ultimo momento”
Anche per quanto concerne il Mes Gentiloni ha una posizione molto netta, che ha delineato dialogando con Molinari:
La Commissione rispetterà qualsiasi decisione del governo, ma se devo ragionare in termini di utilità non sono sicuro che una mancata ratifica rende l’Italia un Paese più forte. Anzi, forse è vero il contrario, perché questo è un cuscinetto di 68 miliardi per aiutare i correntisti in caso anche di crisi di singole banche.
In relazione all’accordo Ue sui migranti firmato due giorni fa Gentiloni dichiara “che è un passo avanti“. Si tratta sempre di una proposta “non troppo ambiziosa” e che dunque non va raccontata “in modo troppo entusiastico“, ma qualche piccola modifica è stata fatta ed è stata ottenuta anche maggiore solidarietà, pur “sei/sette anni dopo una delle più grandi sconfitte della Commissione europea di imporre solidarietà obbligatoria nei ricollocamenti“.
Gentiloni esamina il possibile cambio di maggioranza a Strasburgo
Il Commissario ha trattato temi anche più strettamente politici, tra i quali l’ipotesi avanzata da Giorgia Meloni di un cambio di maggioranza al Parlamento Europeo. Gentiloni si è detto certo che “se l’attuale maggioranza in Europa non avrà i numeri, non si rivolgerà a forze filo Putin e antieuropeiste“:
Non voglio occuparmi troppo di politica, ma è bene che si discuta della futura maggioranza nel Parlamento europeo. Significa che c’è più interesse. Prima ciascuno votava il partito nel proprio paese, senza curarsi delle maggioranze in Europa.
Sulla vicinanza tra Meloni e Orban, Gentiloni afferma che “nessuno a Bruxelles ha la sensazione che il governo italiano sia come quello ungherese“. La cosa più rilevante per l’Ue, secondo quanto riporta il commissario, è “la posizione che il Governo Meloni ha sull’Ucraina“.