È il terzo femminicidio avvenuto nel giro di pochi giorni, quello che ad Asti ha spezzato la vita a Floriana Floris, la 49enne uccisa a coltellate dal compagno convivente, Paolo Riccone. La scoperta risale alla giornata di ieri. Sarebbero stati alcuni vicini di casa della coppia a dare l’allarme, dopo aver notato la loro auto ferma sul vialetto d’ingresso per diversi giorni. Al loro arrivo, i carabinieri avrebbero trovato – all’interno dell’abitazione familiare – il corpo senza vita della vittima e, accanto, quello di Riccone, che aveva da poco tentato il suicidio. Si è salvato e sta bene. Davanti ai magistrati dovrà ora rispondere del suo gesto.

Floriana Floris, chi era la donna uccisa ad Asti

Floriana Floris aveva 49 anni ed era originaria di Milano, ma da un po’ si era trasferita ad Incisa Scapaccino, un piccolo comune in provincia di Asti, dopo aver vissuto in diverse città d’Italia. Lo aveva fatto per seguire il compagno, Paolo Riccone, dopo la morte del padre, storico benzinaio del paesino dell’Astigiano in cui era nato e cresciuto. Non sapeva che lì avrebbe trovato la morte, proprio per mano del suo convivente.

Stando a quanto emerso finora, da qualche tempo la donna – disoccupata – assisteva il compagno per dei sopraggiunti problemi psichiatrici. Entrambi, prima di conoscersi, erano stati sposati. Lui, attualmente ricercatore socioeconomico ad Alessandria, avrebbe lavorato a lungo come consulente per il Ministero del Lavoro, a Roma. Non si sa perché si sia scagliato contro la 49enne.

L’omicidio e il tentato suicidio da parte del killer

A dare l’allarme sarebbero stati alcuni vicini di casa della coppia, insospettiti dal fatto che la loro auto fosse parcheggiata da svariati giorni sul vialetto d’ingresso della loro abitazione. Dopo aver sfondato il portone, i carabinieri avrebbero scoperto il corpo senza vita della 49enne e, accanto, quello del compagno, ferito. Si sarebbero quindi messi in contatto con la figlia avuta dalla donna da una precedente relazione – che vive e lavora a Milano -, chiedendole di recarsi sul posto e comunicandole la terribile notizia.

Stando alle prime ricostruzioni, Riccone avrebbe ucciso la compagna a coltellate – per motivi ancora da accertare – almeno due giorni prima del ritrovamento del cadavere, avvenuto nella giornata di ieri, 9 giugno. Poi, “in preda alla disperazione”, avrebbe vegliato per ore sul corpo, prima di tentare di togliersi la vita con un coltello, forse lo stesso usato per l’omicidio. L’uomo è stato salvato e sta bene. Agli inquirenti, nei prossimi giorni, dovrà spiegare il motivo del suo gesto.

Sopravvissuta per miracolo a un incidente

Secondo quanto riferisce Il Giorno, qualche anno fa Floriana sarebbe rimasta coinvolta in un gravissimo incidente stradale, sopravvivendo per miracolo. Dal sinistro, però, non si era mai ripresa completamente, anche a livello fisico: l’impatto le aveva lasciato delle cicatrici permanenti sul volto. Sul suo caso lavorano ora i carabinieri, con il coordinamento della Procura locale.

Siamo sgomenti e senza parole. La coppia frequentava poco il paese e in questi anni non aveva mai dato alcun problema. Io li conoscevo di vista. Il nostro è un paese tranquillo. L’intera comunità è sconvolta e si unisce al dolore di questa tragedia e di chi, oggi, ha perso un caro,

ha fatto sapere, sui social, il sindaco di Incisa Scapaccino, Matteo Massimelli. Sono in tanti, in attesa dei prossimi sviluppi, a dedicare messaggi di cordoglio alla vittima del terzo femminicidio avvenuto negli ultimi giorni. Che segue, tristemente, quello di Giulia Tramontano, la 29enne incinta al settimo mese accoltellata dal compagno a Senago e quello di Pierpaola Romano, la poliziotta di 58 anni uccisa a Roma dall’uomo con cui, fino a poco prima, aveva avuto una relazione, prima di tornare con il marito.