In Colombia i soccorritori e i militari hanno ritrovato quattro bambini di una comunità indigena, sopravvissuti a un incidente aereo. Il 1 maggio, l’Aeronautica civile del Paese segnalava che un piccolo aereo aveva comunicato di avere difficoltà di volo, prima di far perdere le proprie coordinate. L’incidente è poi avvenuto nella selva del Guaviare del dipartimento di Caquetà e ha portato alla morte di tre persone, ossia due piloti e una donna, madre dei bambini. I quattro bimbi, quattro fratelli di 11 mesi, 4, 9 e 13 anni, invece sono stati trovati tutti vivi. Il quotidiano El Tiempo ha definito il ritrovamento “un miracolo“.

Colombia, bambini sopravvissuti all’incidente aereo ritrovati dopo un mese di ricerche

Dopo sedici giorni di ricerche, il 17 maggio le autorità hanno ritrovato il velivolo, un Cessna 206 della compagnia Avianline Charter, incagliato nella vegetazione. Erano già stati trovati i tre corpi degli adulti. I soccorritori sono poi riusciti a identificare degli indizi dei bambini nella selva, tra i quali le tracce di una capanna di foglie e impronte recenti di scarpe. Secondo quanto ricostruito da alcuni media, per sopravvivere si sono nutriti di frutta e ortaggi. I quattro bambini sono riusciti a tenere duro per ben 40 giorni.

Dal giorno in cui è stato trovato l’aereo, è stata attivata e coordinata una grande operazione di ricerca dei quattro bambini. Sono stati attraversati migliaia di chilometri quadrati di giungla e sono stati effettuati numerosi voli in aereo e in elicottero. Sono stati trovati oggi in un punto tra i dipartimenti di Caquetà e Guaviare, già perlustrati nelle ultime settimane da circa 200 soldati, tra cui il commando delle Forze Speciali dell’Esercito, e indigeni di varie tribù che conoscono bene la giungla. Nelle fotografie diffuse dall’Esercito, si vedono i bimbi seduti in una radura nella giungla, coperti da coperte e circondati da soldati e indigeni. Un elicottero militare ha portato i bambini fuori dalla giungla e li ha trasferiti nel centro urbano.

Le parole dei nonni e del presidente Petro

La nonna dei bambini ha rilasciato alcune dichiarazioni dopo il ritrovamento e ha raccontato che la più grande, a 13 anni e con un’indole “guerriera“, i è occupata di tenere al sicuro i fratelli. La più grande ha sempre badato ai tre fratelli, secondo quanto riporta la nonna:

Si è sempre presa cura di loro quando la loro madre lavorava. Dava loro farinita, casabito (farina e pane di manioca, ndr), qualsiasi frutto del cespuglio. Le donne indigene sono molto bellicose.

Il nonno ha poi spiegato che i piccoli “sono molto abili a camminare” attraverso la giungla e questo sicuramente ha aiutato a garantire la loro sopravvivenza. 

Il caso dei fratelli Mucutuy, al centro di una grande attenzione mediatica, è stato anche motivo di una breve polemica politica. Il 18 maggio infatti il presidente della Colombia, Gustavo Petro, aveva cancellato dal proprio profilo Twitter un messaggio nel quale annunciava il ritrovamento dei minori. Ha poi dichiarato:

Ho deciso di cancellare il messaggio per il fatto che l’informazione ricevuta dall’Icbf (Istituto colombiano del benessere familiare, ndr) non è potuta essere confermata. Mi dispiace per quanto accaduto.

Nella giornata di oggi, invece, il tweet arriva per rimanere sul profilo del presidente Petro, che ha annunciato: “Una gioia per tutto il Paese! I 4 bambini che si erano persi 40 giorni fa nella giungla colombiana apparivano vivi“.