Verso il neurone artificiale: le tecnologie del futuro stanno prendendo forma grazie al progetto Neho, finanziato dalla Commissione Europea con tre milioni di dollari per i prossimi tre anni e coordinato dall’Italia, con l’Istituto Italiano di Tecnologia di Lecce.

L’obiettivo del progetto è costruire un neurone artificiale che diventi la base per la realizzazione di reti neurali superveloci basate sulla luce.

Questa innovazione potrebbe portare a un’elaborazione delle informazioni più veloce, efficiente dal punto di vista energetico e flessibile come mai prima d’ora.

Approfondisci il ruolo dei plasmoni e l’efficienza energetica delle nuove tecnologie basate su algoritmi di intelligenza artificiale.

Le nuove reti neurali e l’efficienza energetica

Le nuove reti neurali sviluppate nel contesto del progetto Neho offrono la possibilità di ottenere una fonte di calcolo a minor consumo energetico.

Ciò significa che le tecnologie basate su algoritmi di intelligenza artificiale potranno essere più efficienti e sostenibili dal punto di vista energetico.

Grazie a questa innovazione, si aprono nuove prospettive per l’applicazione dell’intelligenza artificiale in settori come la robotica, l’automazione industriale, la medicina e molti altri.

Il ruolo dei plasmoni nella rivoluzione dell’elaborazione delle informazioni

L’elemento chiave del progetto Neho è l’utilizzo dei plasmoni, che sono quasi-particelle ibride formate dall’interazione tra gli elettroni e la luce.

Queste particelle consentono di controllare i fotoni a una scala molto piccola, aprendo la strada a una rivoluzione nell’elaborazione delle informazioni.

I ricercatori del progetto intendono sfruttare gli effetti che si verificano sulla superficie dei semiconduttori, anziché all’interno del loro volume complessivo.

Questa approccio offre maggiore controllo e modulazione della densità superficiale degli elettroni, aprendo nuove possibilità per lo sviluppo di tecnologie basate sulla luce.

Il potenziale dei semiconduttori foto-plasmonici e del neurone artificiale

Nel contesto del progetto Neho, i ricercatori si concentrano sull’utilizzo dei semiconduttori foto-plasmonici.

Questi semiconduttori sono trattati con piccole percentuali di atomi estranei per modificarne le proprietà elettroniche.

Successivamente, vengono irradiati con luce nel medio infrarosso.

L’interazione tra gli elettroni e la luce genera plasmoni, che sono composti da un elettrone e un fotone.

Questa interazione consente ai ricercatori di agire sulla parte elettronica per indurre un cambiamento sulla particella di luce.

Grazie a questa innovativa tecnologia, i fotoni possono essere controllati a livello nanometrico, aprendo la strada a nuove soluzioni per l’elaborazione delle informazioni.

I partner internazionali del progetto Neho

Il progetto Neho vede la partecipazione di importanti istituzioni di ricerca europee.

Oltre all’Istituto Italiano di Tecnologia di Lecce, il Consiglio Nazionale delle Ricerche rappresenta l’Italia.

Per la Germania, l’Università Ludwig-Maximilians di Monaco partecipa attivamente al progetto.

Il Belgio è rappresentato dall’Università di Gent,
mentre per la Francia sono coinvolti il Cnrs e l’Università Paris-Saclay.

Grazie a questa collaborazione internazionale, il progetto Neho beneficia di competenze e risorse provenienti da diverse istituzioni scientifiche di alto livello.

L’utilizzo del neurone artificiale basato sulla luce

I neuroni artificiali basati sulla luce offrono un ampio spettro di possibilità di applicazione.

Una delle aree principali in cui questa tecnologia potrebbe avere un impatto significativo è l’ambito dell’intelligenza artificiale (IA).

Le reti neurali superveloci basate sulla luce potrebbero consentire una maggiore velocità e precisione nel riconoscimento di pattern complessi, l’apprendimento automatico e la risoluzione di problemi complessi.

Questo potrebbe portare a miglioramenti significativi nell’automazione industriale, nei veicoli autonomi, nelle diagnosi mediche basate sull’analisi di immagini e dati, nella sicurezza informatica, nel riconoscimento vocale e nella traduzione automatica, solo per citarne alcuni.

Inoltre, la riduzione del consumo energetico offerta dai neuroni artificiali basati sulla luce potrebbe contribuire a un uso più sostenibile delle risorse elettromagnetiche, consentendo un’elaborazione delle informazioni più efficiente ed eco-friendly.

L’implementazione di questa tecnologia potrebbe portare a una riduzione significativa dell’impatto ambientale delle applicazioni di intelligenza artificiale, favorendo uno sviluppo tecnologico più sostenibile.

Infine, la combinazione di neuroni artificiali basati sulla luce con altre tecnologie emergenti, come l’Internet delle cose (IoT) e la realtà aumentata (AR), potrebbe aprire ulteriori opportunità di innovazione.

L’interconnessione di dispositivi intelligenti tramite reti neurali superveloci potrebbe portare a nuove soluzioni in settori come la salute digitale, la logistica intelligente, l’automazione domestica e l’interazione uomo-macchina.

In conclusione, i neuroni artificiali basati sulla luce rappresentano un’importante svolta nell’ambito delle tecnologie del futuro.

Le loro potenzialità sono immense e potrebbero rivoluzionare diversi settori, portando a un’elevata efficienza energetica, prestazioni superiori e nuove opportunità di innovazione.

Resta da vedere come questa tecnologia evolverà e come verrà implementata nelle varie applicazioni, ma le prospettive sono promettenti.

(Leggi anche l’articolo “Le Tendenze Tech nel 2023: Realtà Aumentata, Intelligenza Artificiale e 5G”)