Roma Pride 2023: Paola e Chiara e non solo alla conferenza stampa dell’evento che andrà in scena nella Capitale sabato 10 giugno. La grande parata prenderà il via alle ore 15 con il seguente percorso:
- Piazza della Repubblica
- Viale Luigi Enaudi
- Pazza dei Cinquecento
- Via Cavour
- Piazza dell’Esquilino
- Via Liberiana
- Piazza S. Maria Maggiore
- Via Merulana
- Via della Statuto
- Piazza Vittorio
- Via Emanuele Filiberto
- Viale Manzoni
- Via Labicana
- Piazza del Colosseo
- Via dei Fori Imperiali
- Largo Corrado Ricci
- Via dei Fori Imperiali (Incrocio via San Pietro in carcere)
Paola e Chiara sono le madrine del Roma Pride 2023, infatti la loro hit “Furore” – presentata alla 73esima edizione del Festival di Sanremo – è stata scelta come inno del tanto atteso appuntamento.
Roma Pride 2023, Paola e Chiara: video in conferenza stampa
Nel corso dell’incontro con i giornalisti che si è tenuto nella mattinata di venerdì 9 giugno e a cui ha partecipato anche Tag24, le sorelle Iezzi hanno parlato del significato del Pride: “Significa essere orgogliosi di ciò che si è. L’accettazione è la prima cosa, nel bene o nel male. Ci si guarda allo specchio – uno specchio metaforico – ad un certo punto della vita, molto preso o molto tardi, e ci si accetta, ci si ama per quello che si è. Cercando di cambiare delle cose che non ci piacciono o accettate così per come sono. Il Pride è bello per questo, è una presa di coscienza e urlarlo in piazza è molto più forte. Assume un valore maggiore. Credo sia una delle manifestazioni pacifiste più bella. Spero che nessuno abbia mai il coraggio di fermarla“, ha dichiarato Paola.
Ha aggiunto poi Chiara: “Concordo su tutto quello che ha detto Paola. Esprimere l’accettazione di sé permette di liberare gli altri da costruzioni che hanno. Come una specie di catena dell’amore, se ti liberi, invogli, ispiti anche gli altri a farlo“.
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Le sorelle Iezzi hanno anche commentato la polemica su Arisa e continuato a difendere il Pride: “Siamo rimaste attaccate all’idea viva che gli esseri umani devono trattenere la felicità. Chi non ha subito discriminazioni in questa vita non può capire. Chi invece è stato snobbato, criticato, può capire. Noi ringraziamo per la forza l’energia, la bellezza. È tutto non solo esteticamente bello, ma bello dentro. Ci deve essere una educazione al bello, uno sguardo democratico al mondo. Bisogna pensare in termini di comunità“.
Le polemiche con la Regione Lazio
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il Portavoce del Roma Pride Mario Colamarino, Stefano Mastropaolo Partnership & Sponsor, il direttore artistico Diego Longobardi e la direttrice di Cosmopolitan Lavinia Farnese che ha moderato l’incontro. Ovviamente non poteva mancare la domanda in merito al mancato patrocinio – o meglio, ritirato – della Regione Lazio. La Giunta ha fatto sapere che la decisione “si è resa necessaria e inevitabile a seguito delle affermazioni, dei toni e dei propositi contenuti nel manifesto dell’evento intitolato ‘Queeresistenza‘, consultabile pubblicamente sul sito della kermesse. Tali affermazioni violano le condizioni esplicitamente richieste per la concessione del patrocinio precedentemente accordato in buona fede da parte di Regione Lazio”.
Gli organizzatori del Roma Pride hanno accusato il Governatore di aver ceduto alle richieste dell’Associazione Pro Vita Onlus che aveva manifestato la sua contrarietà. Ecco cosa ha detto Colamarino: “Questa storia del patrocinio è stata un disastro. Negli anni con Zingaretti c’è stato anche un aiuto economico, mentre quest’anno era solo un patrocinio simbolico. Qualche giorno fa Pro Vita ha fatto un comunicato in cui attaccava Rocca e dopo poche ore Rocca ha mandato una pec e ritirato il patrocinio. Poi siamo arrivati al surreale, quando il Presidente della Regione ha chiesto a noi di chiedere scusa perché in qualche modo l’avevamo manipolato. Sono loro che devono chiedere scusa a noi“.
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