Spesso si parla di come l’Intelligenza Artificiale andrà a sostituire molti lavori, automatizzandoli e generando così disoccupazione. Tuttavia, serve vedere anche l’altra faccia della medaglia, ad esempio dare uno sguardo a quali saranno i nuovi lavori proprio grazie all’Intelligenza Artificiale, quali figure professionali saranno le più richieste e quali competenze serviranno in misura maggiore.
Nuovi lavori con l’Intelligenza Artificiale: una rivoluzione in atto
Alla luce di quanto scritto nell’introduzione, negli ultimi tempi sono emerse nuove previsioni riguardo l’impatto dell’Intelligenza Artificiale sul mondo del lavoro. Secondo recenti studi del World Economic Forum (WEF), i ruoli legati all’IA sono destinati a diventare i più richiesti nel prossimo quinquennio.
La crescita vertiginosa dell’interesse verso l’IA, alimentata dal lancio di strumenti innovativi come ChatGPT e Midjourney, pone una domanda cruciale: come influenzerà la struttura occupazionale del futuro? Esperti ed economisti stanno cercando di prevedere quali saranno i lavori a rischio e quali nuove opportunità emergeranno.
Il WEF ha rilasciato un report sul futuro del lavoro, identificando le professioni che avranno una crescita più rapida nei prossimi cinque anni e quelle che invece saranno più a rischio. Ecco un sintetico elenco delle professioni in crescita e in declino:
Nuovi lavori Intelligenza Artificiale: le professioni in rapida crescita
- Specialisti di intelligenza artificiale e machine learning;
- Analisti di business intelligence;
- Analisti della sicurezza delle informazioni;
- Ingegneri fintech;
- Analisti di dati;
- Ingegneri specializzati in robotica ed elettrotecnica.
Professioni in declino
- Impiegati bancari, postali e affini;
- Cassieri;
- Addetti al data entry;
- Segretari amministrativi ed esecutivi;
- Addetti contabilità e buste paga;
- Legislatori e funzionari;
- Impiegati statistici, finanziari e assicurativi.
Secondo Goldman Sachs, l’IA avrà la capacità di sostituire 300 milioni di posti di lavoro a tempo pieno nel futuro. Tuttavia, è fondamentale non soffermarsi solo a queste cifre. La stessa ricerca suggerisce infatti che l’innovazione tecnologica porterà alla creazione di nuove professioni e ad un incremento della produttività.
Intelligenza Artificiale crea nuovi lavori: le opportunità del futuro e le nuove competenze richieste
Nonostante l’IA rappresenti una rivoluzione nel mondo del lavoro, non significa che le persone saranno escluse. Al contrario, l’IA e la tecnologia apriranno nuove opportunità e richiederanno nuove competenze.
Secondo un altro studio del WEF, le competenze più richieste nel futuro del lavoro saranno quelle che l’IA non può (ancora) replicare efficacemente, come:
- Pensiero critico e analitico: con l’abbondanza di dati a nostra disposizione, la capacità di analizzarli, trarre conclusioni e prendere decisioni basate su di essi sarà fondamentale;
- Risoluzione dei problemi complessi: anche se l’IA può aiutare nella risoluzione dei problemi, la capacità umana di affrontare sfide complesse e non strutturate rimane insostituibile;
- Creatività e innovazione: la capacità di pensare fuori dagli schemi e creare nuove soluzioni sarà sempre più apprezzata, così come il lato puramente artistico e concettuale, tipico dell’unicità umana;
- Leadership e gestione del personale: le macchine possono processare dati, ma la capacità di motivare, guidare e ispirare le persone è ancora appannaggio umano;
- Intelligenza emotiva: essenziale per la gestione delle relazioni umane, questa competenza è ancora lontana anni luce dalle capacità dell’AI.
Al di là dei campi attualmente operativi che non saranno troppo intaccati dall’IA, si prevede che l’85% dei lavori che verranno svolgeremo nel 2030 non sia ancora stato creato, e più della metà delle aziende attuali sta già investendo in IA. Questo trend sottolinea la necessità di anticipare le tendenze del mercato e di sviluppare competenze che abbracciano sia aspetti tecnici che umanistici.
Alla luce di questi sviluppi, le competenze richieste ai lavoratori del futuro andranno ben oltre la mera conoscenza tecnica. Saranno necessarie competenze trasversali, in grado di combinare l’expertise tecnologica con la comprensione dei modelli linguistici, l’etica e altre discipline umanistiche. Questa combinazione aprirà la strada a nuove professioni e opportunità.
5 nuovi lavori creati dall’Intelligenza Artificiale
Indigo.ai, una startup che sfrutta l’IA per facilitare la comunicazione delle aziende con i loro clienti, ha individuato cinque professioni in crescita che riflettono le esigenze di un mercato in continua evoluzione. Vediamo quali sono questi lavori del futuro:
- Progettista di conversazioni: questo ruolo richiede competenze in copywriting e design dell’esperienza utente (UX). Il progettista di conversazioni progetta il percorso e i contenuti delle interazioni con i chatbot per rispondere alle esigenze degli utenti.
- Designer di prompt: un passo oltre il progettista di conversazioni, il designer di prompt progette le istruzioni date ai modelli di IA per ottenere il risultato desiderato, sia esso un testo, un’immagine o una conversazione. Noto anche come Prompt Maker o Prompt Generator, questo ruolo richiede una comprensione sia delle tecnologie di intelligenza artificiale, sia del linguaggio umano.
- Etico dell’Intelligenza Artificiale: con un background solitamente umanistico, l’etico dell’AI si concentra sui principi e le tecniche morali necessarie per un utilizzo responsabile dell’intelligenza artificiale. Questa figura professionale aiuta le aziende a minimizzare i pregiudizi nell’AI e a riflettere sull’impatto delle tecnologie.
- Specialista dell’etichettatura dati: questo ruolo sta diventando sempre più rilevante, con un mercato che vede entro il 2024 raggiungere quota 3,5 miliardi di dollari. Che si tratta di riconoscimento di immagini, sistemi vocali o analisi di testo, gli specialisti dell’etichettatura dei dati aiutano i modelli di intelligenza artificiale a concentrarsi su specifici input e a riconoscerli.
- Giardinieri 5.0: in un futuro non troppo lontano, potrebbe essere possibile comunicare con altre forme di vita, come animali e piante. I giardinieri del futuro potranno quindi essere capaci di “dialogare” con le piante grazie a sofisticati sistemi di traduzione resi possibili dalle nuove tecnologie basate su IA.