Manca sempre meno, la vigilia di Manchester City-Inter entra nel vivo. I nerazzurri sono atterrati ieri in serata ad Istambul, dove domani sfideranno gli inglesi alle ore 21. In palio c’è la Coppa della competizione europea più importante. L’ansia sale, la tensione è palpabile e lo sarà ancora di più nel tardo pomeriggio quando mister Inzaghi presenterà la sfida in conferenza stampa. Intanto per commentare la finale di Champions League, Nando Orsi, che a Milano ha passato due anni come vice allenatore di Mancini, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Finale di Champions League, Nando Orsi svela cosa si aspetta

Una carriera a difendere i pali, poi il ruolo di preparatore dei portieri prima di diventare il vice di mister Roberto Mancini. Nando Orsi ha dedicato una vita al calcio e conosce bene l’ambiente nerazzurro. All’Inter ha passato due anni, era prima che sulla panchina del club si sedesse Josè Mourinho, l’ultimo capace di portare la Champions in Italia. Domani sera ci proverà Simone Inzaghi, ma per farlo dovrà battere la corazzata allenata da Pep Guardiola. Secondo molti una missione impossibile, ma non secondo Orsi, intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tag24.

“Il City è più forte – ha detto il mister – ma non affronta una squadra qualunque. L’Inter è una formazione pericolosa. Dal punto di vista tattico mi aspetto che la squadra inglese non snaturi il suo modo di giocare e penso che non lo faranno neanche i nerazzurri. C’è però una condizione che molti non prendono in considerazione che è quella psicologica. Questa è una finale di Champions League, non basterà preparare solo l’aspetto tecnico-tattico. I giocatori sono uomini, possono essere emozionati come tutti. Molti la giocheranno una volta sola nella vita. In percentuale il Manchester è avanti ma Inzaghi queste partite secche le sa preparare molto bene. Non è impossibile, anzi” – ha aggiunto Orsi che poi si è affidato ai numeri –. “Per la legge dei grandi numeri vedrai che la vinciamo. Le italiane erano favorite nelle altre due finali, quella di Europa League e di Conference, e invece le abbiamo perse. Dovevano essere quasi due passeggiate di salute e poi Roma e Fiorentina sono uscite battute. Magari con l’Inter vinciamo l’unica in cui eravamo sfavoriti. Due anni fa il City era strafavorito contro il Chelsea e ha fatto una partita bruttissima. L’emozione può giocare brutti scherzi”.

Il peso di Inzaghi

Criticato da molti nel corso della stagione, Inzaghi ha però dimostrato all’Inter che le gare secche sa bene come prepararle e in una finale tutto può succedere. “Noi parliamo da fuori – ha spiegato Nando Orsi – ma non siamo nello spogliatoio e non sappiamo cosa succede. Sono convinto che Inzaghi abbia un grande ascendente sulla sua squadra. Purtroppo il suo percorso all’Inter è segnato dallo scudetto dello scorso anno. Se il portiere non si fosse fatto male staremmo parlando di un’altra storia. Simone ha vinto la Coppa Italia, la Supercoppa ed è in finale di Champions. Questo vuol dire che sa come motivare i giocatori e che loro lo stanno a sentire nonostante molti siano calciatori importanti e lui un tecnico giovane”.

Haaland, il pericolo principale

Tanti i talenti del City, ma uno è quello che fa più paura: Haaland viene da un solo gol nell’ultimo mese – ha proseguito l’ex portiere – e non è in forma smagliante ma è comunque il giocatore più pericoloso. Come fare per fermarlo? Non si può lasciar da solo neanche un attimo. Serve attenzione massima e concentrazione, non si deve sbagliare nulla. Quando sei in area di rigore la prima cosa da fare non è guardare la palla ma i movimenti del giocatore. Detto questo però – ha concluso mister Orsi – è anche possibile che lui faccia gol semplicemente perché è bravo e non solo perché gli altri si distraggono”.