La conseguenza delle alluvioni recenti ha causato una grave situazione di emergenza nei territori dell’Emilia Romagna, Marche e Toscana. Al fine di fornire un sostegno economico a coloro che sono stati maggiormente colpiti, il governo ha introdotto un bonus specifico attraverso il Decreto Alluvione 61 del 2023, entrato in vigore il 2 giugno 2023. Si tratta di un bonus da 3.000 euro per le partite Iva, le cui domande potranno essere presentate a partire dal 15 giugno. Sono state infatti pubblicate le relative istruzioni sulla circolare Inps n. 54/2023.
Bonus 3000 euro per partite Iva: chi può accedere
Una somma di circa 260 milioni di euro è stata stanziata per questo bonus, che è rivolto principalmente a diverse categorie professionali:
- Lavoratori autonomi;
- Agenti e rappresentanti;
- Collaboratori coordinati e continuativi.
Queste categorie, secondo quanto riportato dalla Circolare Inps n. 54 del 2023, comprendono anche:
- dottorandi;
- assegnisti di ricerca;
- medici in formazione specialistica;
- venditori porta a porta;
- lavoratori iscritti in qualità di coadiuvanti e coadiutori alle gestioni previdenziali degli artigiani, esercenti attività commerciali e coltivatori diretti;
- professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza.
Per poter accedere al bonus, i richiedenti devono risiedere, essere domiciliati o operare in uno dei Comuni indicati nell’allegato 1 al decreto, e aver dovuto sospendere l’attività a causa degli eventi alluvionali a partire dal 1° maggio 2023.
Bonus autonomi DL Alluvione: importo
Il bonus viene erogato come indennità una tantum, pari a 500 euro per ciascun periodo di sospensione non superiore a quindici giorni, fino a un massimo complessivo di 3.000 euro. Le date specifiche di sospensione devono essere indicate nella domanda e non possono sovrapporsi.
L’accredito di contribuzione figurativa non sarà riconosciuto per il periodo di fruizione dell’indennità.
Bonus 3000 euro partite Iva: come fare domanda
La richiesta del bonus può essere effettuata a partire dal 15 giugno 2023 attraverso il sito web dell’INPS, seguendo un percorso specifico nella sezione Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche.
Per poter inoltrare la domanda, i beneficiari necessitano delle seguenti credenziali di accesso:
- SPID di livello 2 o superiore;
- Carta di identità elettronica 3.0 (CIE);
- Carta nazionale dei servizi (CNS).
In assenza di queste credenziali, la domanda può essere presentata attraverso gli Istituti di Patronato. Inoltre, è possibile fare richiesta anche tramite il servizio di Contact Center multicanale, chiamando il numero verde 803 164 da rete fissa o il numero 06 164164 da rete mobile.
La domanda deve essere presentata entro il 30 settembre 2023. Dopo questa data non sarà più possibile inviare la domanda.
La domanda deve includere le seguenti informazioni:
- Dati anagrafici del richiedente;
- Codice fiscale;
- Indirizzo di residenza o sede legale dell’attività professionale o commerciale;
- Data o periodo di sospensione dell’attività;
- Dichiarazione sostitutiva di certificazione che attesti la sospensione dell’attività a causa dell’evento alluvionale.
Una volta inoltrata la domanda, l’Inps la esaminerà e, se risulta conforme ai requisiti previsti dal Decreto Alluvione 61 del 2023, erogherà il bonus direttamente sul conto corrente bancario o postale del richiedente.
Si raccomanda di conservare tutti i documenti relativi alla sospensione dell’attività, poiché potrebbero essere richiesti per ulteriori controlli.
Cosa succede dopo l’invio della domanda
Dopo aver inviato la domanda, l’Inps provvederà ad esaminarla e ad effettuare i necessari controlli. Se la domanda risulta essere conforme ai requisiti previsti dal Decreto, l’Inps procederà con l’erogazione del bonus.
La data di erogazione non è prestabilita ma l’Inps cercherà di procedere quanto prima. È possibile verificare lo stato della propria domanda collegandosi al sito dell’Istituto di previdenza con le proprie credenziali di accesso.
Ricordiamo che il bonus alluvione è esente da imposizione fiscale e da contribuzione previdenziale e assistenziale.
Possibili cause di rifiuto
La domanda potrebbe essere respinta per una serie di motivi, tra cui:
- Il richiedente non risiede, non è domiciliato o non opera in uno dei Comuni indicati nell’allegato 1 al decreto;
- La sospensione dell’attività non è avvenuta a causa dell’evento alluvionale;
- La domanda è stata presentata dopo il 30 settembre 2023.
In caso di rifiuto, sarà possibile presentare un ricorso entro 30 giorni dalla comunicazione di rifiuto.
Contatti utili
Per ulteriori informazioni o per assistenza nella presentazione della domanda, è possibile contattare l’Inps al numero verde 803 164 da rete fissa o al numero 06 164164 da rete mobile. Inoltre, è possibile rivolgersi agli Istituti di Patronato per assistenza nella presentazione della domanda.
Si consiglia di agire il prima possibile per richiedere questo bonus e fornire tutte le informazioni necessarie per garantire che la domanda venga processata nel modo più efficace possibile.