Willi Ninja è stato uno dei ballerini e icona di spicco della cultura underground e ballroom nella scena newyorchese degli anni ’80 e ’90. Nato il 12 aprile 1961 a Queens, New York, Willi ha lasciato un segno indelebile nella cultura dell’Hip Hop, grazie al suo stile unico di danza, che ha influenzato anche i più grandi nomi del mondo del ballo.

Willi Ninja: causa della morte

Willi è morto per complicanze legate all’AIDS a soli 45 anni, ma il suo impatto sulla cultura ballroom e la scena underground di New York rimarrà indelebile. La sua arte e il suo attivismo hanno ispirato generazioni di ballerini e attivisti LGBT, e la sua memoria continuerà a vivere attraverso i film e i documentari che lo hanno collocato tra le icone della cultura pop, come “Paris is Burning” e “How do I look”.

Biografia

Willi, di origini afro-americane e native americane, è stato un pioniere della scena ballroom, una comunità di ballerini LGBT di colore, che ha creato uno spazio sicuro per celebrare la bellezza della diversità e dell’individualità. La scena ballroom, nata nei primi anni ’60, ha offerto un’alternativa alla cultura dominante del ballo, offrendo spazi e competizioni per ballerini e ballerine che altrimenti non avrebbero avuto accesso alle grandi sale da ballo. Fu una delle persone più in vista della cultura delle sale da ballo di Harlem, dove nacque il voguing.

Il suo stile di danza era caratterizzato da movimenti fluidi e sensuali, che incorporavano elementi di Yoga, capoeira e arti marziali, tra gli altri. Ha vinto numerosi premi nel corso della sua carriera, tra cui il primo premio alla competizione ballroom “Legends”, che ha visto la partecipazione di ballerini e ballerine leggendari come Pepper Labeija, Dorian Corey e Octavia St. Laurent.

Ma Willi è stato anche un attivista per i diritti dei diritti LGBT e della comunità nera, e ha militato per la sensibilizzazione e l’accettazione dell’omosessualità e dell’AIDS. Ha prestato il suo supporto a numerose organizzazioni, tra cui il FIERCE, il centro di supporto per giovani LGBT, e ha anche partecipato alla campagna di sensibilizzazione per la prevenzione dell’AIDS, promuovendo l’uso del preservativo e la consapevolezza riguardo alla malattia.