Offerte di lavoro, sono circa 568mila le assunzioni previste dalle imprese nel mese di giugno 2023 con contratti a tempo indeterminato o a tempo determinato della durata di almeno un mese secondo quanto stimato dal Bollettino del Sistema Informativo realizzato da Unioncamere e Anpal. L’indagine offre anche una sezione dove sono proposti i titoli e i livelli di studio maggiormente richiesti rispetto alle figure professionali ricercate nel mese di giugno. I dati disaggregati derivano da un quadro di sintesi complessivo nel quale sono presenti i livelli di istruzione maggiormente richiesti, partendo dalla laurea fino al diploma professionale di tre o quattro anni per arrivare alla scuola dell’obbligo.
Lavoro, quali titoli di studio offrono maggiori opportunità?
Sulle offerte di lavoro delle imprese di questo mese di giugno 2023, sono cinque i titoli di studio maggiormente richiesti dalle imprese per le assunzioni preventivate. Nella maggior parte dei casi, si richiede l’aver frequentato la sola scuola dell’obbligo (38% delle offerte di lavoro) o del diploma di scuola media superiore (28%). La qualifica professionale di tre anni o il diploma professionale di quattro anni è richiesto nel 22% degli annunci di lavoro. A chiudere la laurea, che è necessaria nell’11% dei casi.
Partendo proprio dal titolo di studio universitario, su 568mila assunzioni preventivate dalle imprese per questo mese, 61.170 richiedono la laurea. Più nel dettaglio, le imprese cercano laureati in indirizzi economici per 17.570 posti, in ingegneria (13.370 posti), insegnamento e formazione (6.950 posti), sanitari e paramedici (6.140 offerte di lavoro) e materie Stem (Matematica, Fisica e Informatica) per 3.820 posti. Legato alle materie Stem è il titolo di Istruzione tecnologica superiore (Its Academy) richiesto per 3.740 opportunità di lavoro.
Lavoro, quali offerte riguardano i diplomati di scuola superiore?
Tra le offerte di lavoro, il titolo di scuola media superiore di cinque anni è richiesto in 161.370 opportunità di lavoro. A questo livello di istruzione, le imprese richiedono soprattutto indirizzi di tipo amministrativo, finanza e marketing (41.250 offerte di lavoro), turismo, enogastronomia e ospitalità (40.950), meccanica, meccatronica ed energia (15.020), socio-sanitario (11.650) e trasporti e logistica (11.560 posti).
La qualifica professionale nel percorso di studi di tre anni o il diploma professionale di quattro anni è richiesto in 123.730 opportunità di lavoro. In particolare, le imprese cercano studenti provenienti da indirizzi legati alla ristorazione nella maggior parte delle opportunità di lavoro (36.740 posti). A seguire, l’indirizzo meccanico (14.860 posti), servizi di promozione e accoglienza (11.520), trasformazione agroalimentare (10.100) e sistemi e servizi logistici (8.580). Opportunità sono offerte anche a chi abbia frequentato le sole scuole dell’obbligo: i posti a disposizione sono 217.970.
Quali sono i profili più difficili da assumere per le imprese?
A fronte delle assunzioni programmate per questo mese dalle imprese, l’indagine prevede una percentuale media del 46 per cento (costante rispetto al mese di maggio 2023) di posti di lavoro che non saranno coperti da relative immissioni, o perché le aziende non troveranno il profilo in possesso delle competenze richieste, o perché i candidati non si presenteranno ai colloqui fissati con i selezionatori. La professione che maggiormente avrà difficoltà a reperire il giusto profilo è quella degli specialisti nelle scienze della vita (80,3% dei posti di lavoro andranno vacanti), seguita dagli operai specializzati alle rifiniture delle costruzioni (72,5% dei posti di lavoro andranno vacanti), seguita dai fonditori, saldatori, calderai, lattonieri e montatori di carpenteria metallica (70,7%). In generale tutte le figure di operai specializzati mostrano difficoltà di reperimento tra il 50 e il 72%.
Tra le professioni tecniche, le aziende hanno difficoltà a trovare tecnici in campo ingegneristico e tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (per circa il 69% delle assunzioni). Più facile trovare gli impiegati, che hanno una media di 10 punti percentuali più bassa rispetto a quella nazionale del 46% (intorno al 36% di difficoltà), mentre tra gli operai non si fa troppa fatica a trovare chi lavori alle macchine confezionatrici di prodotti industriali (20,9%) e gli addetti ai servizi di custodia di edifici, attrezzature e beni (23,4%).