“Al posto di Salvini sarei partito da una strategia complessiva: il ponte avrebbe dovuto chiudere un cerchio”.
Così Cateno De Luca, neo sindaco di Taormina, intervenendo oggi nella trasmissione “Pomeriggio con noi”, condotta da Francesco Acchiardi e Francesca Romana Macrì in onda su Cusano Italia Tv.
Parole forti che smontano il progetto di Salvini
Il sindaco De Luca ha parlato in lungo e largo del decreto che riguarda il ponte sullo stretto approvato in via definitiva lo scorso 24 maggio.
“Una Sicilia e un Meridione al cospetto di una carenza infrastrutturale vede il ponte come un elefante nella cristalleria. È un argomento importante che genera delle reazioni non sempre in un unico senso. La questione è molto semplice: cos’è che oggi i fautori del no – al di là delle ragioni tecniche – utilizzano e strumentalizzano? Il fatto che la Sicilia non si ritrova con un sistema autostradale che è degno di questo nome. È ovvio che se impieghi 13 ore per raggiungere in treno da Trapani a Ragusa, la questione ponte genera una certa reazione”
Lo stesso sindaco De Luca ha voluto ribadire che i tempi sono cambiati e che un progetto di tale portata presenta nuovi problemi relativi all’impatto ambientale e alle stesse infrastrutture correlate non all’altezza.
“Sono sempre stato un pontista quando nel 2006 sono stato uno degli organizzatori a Roma dell’imponente manifestazione che portò un provvedimento per collegarsi a quella che è stata la strategia del corridoio Berlino-Palermo, io ero e sono pontista in tempi non sospetti. Il ministro Salvini e la Lega erano contro il ponte e ci trovavamo con quel classico atteggiamento dell’allora giovane Salvini. Nella vita si cambia, solo i cretini non lo fanno. Sulla base di queste esperienze, questa accelerata è slegata da una visione globale di questa opera. È ovvio che bisogna ripristinare il corridoio Berlino-Palermo che significa anche una realizzazione infrastrutturale collegata al ponte e quindi rendere il ponte quell’opera che trasforma il meridione in una piattaforma della logistica che intercetta le merci che passano dal canale di Suez: è questa la visione complessiva che purtroppo manca. Quindi per ora siamo nella fase in cui io ho la sensazione che qualcuno sta giocando con le costruzioni lego”.
Prima del ponte c’è da intervenire in tutta la Sicilia
Il ponte come la chiusura di un cerchio non come un punto di partenza, questa l’obiezione che il sindaco di Taormina fa al ministro leghista. Una convinzione rappresentata da una mancanza di una visione complessiva del problema infrastrutturale sull’isola.
“La città di Messina sconta da 30 anni la questione ponte. Lo sa il ministro Salvini che sono 30 anni che non si riesce a fare un piano regolatore a Messina perché la presenza del ponte condiziona completamente una strategia di sviluppo urbanistico? Lo sa che c’è una cesura da parte di ferrovie dello stato che dovrebbe portare uno spostamento a monte e quindi liberare il fronte mare di Messina? Io purtroppo dico che quando si toccano alcuni argomenti così delicati si deve avere quel bon ton istituzionale di saper porgere tutti i tradimenti della storia. Io al posto di Salvini sarei partito dalla strategia complessiva, partendo dall’alta velocità, poi alzare e saperli porgere il livello dei trasporti e fare il ponte. Il ponte avrebbe dovuto chiudere un cerchio”.