Da tempo, ormai, i dolcificanti sono sotto accusa per causare problemi di salute.

In una recente ricerca si è scoperto, addirittura, che l’uso di dolcificanti nei cibi e nelle bevande senza zucchero potrebbe comportare danni al DNA e all’intestino.

Continua a leggere per saperne di più su questa preoccupante scoperta e le implicazioni sulla tua alimentazione quotidiana.

Quali danni provoca il dolcificante di cibi e bevande senza zucchero?

I cibi e le bevande senza zucchero, ma con un gusto comunque dolce grazie all’uso di dolcificanti, è sempre più diffuso tra le persone che vogliono mantenere la linea.

Prodotti “zero” e “light” sono sempre più acquistati. Ma come fanno questi cibi a mantenere un sapore dolce nonostante l’assenza di zucchero? Grazie a vari tipi di dolcificanti.

In una nuova ricerca scientifica, è finito sotto accusa il sucralosio che grazie al suo altissimo potere dolcificante (600 volte più dello zucchero) e zero calorie, è molto utilizzato.

Questo dolcificante, però, potrebbe danneggiare il DNA e provocare l’intestino permeabile secondo la ricerca effettuata dai Dipartimenti Congiunti di Ingegneria Biomedica dell’Università della Carolina del Nord a Chapel Hill e dell’Università Statale della Carolina del Nord.

I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Toxicology and Environmental Health.

Secondo i ricercatori quando consumiamo prodotti con sucralosio, questa sostanza nell’intestino diventa sucralosio-6-acetato, un composto liposolubile.

Secondo la professoressa Schiffmann e i suoi colleghi, questa sostanza ha un effetto genotossico, ossia danneggia il DNA, addirittura comporta rotture a livello dei filamenti del DNA.

Questo è un effetto molto grave e se ciò non bastasse questa sostanza pare far diventare impermeabili le cellule epiteliali che ne rivestono la superficie, rendendole “permeabili”.

Questo è molto pericoloso, perché sostanze che dovrebbero essere espulse dal corpo con le feci, finiscono per essere assorbite nel sangue.

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L’utilizzo di dolcificanti aumenta la mortalità per malattie cardiovascolari

Secondo il dottor Berrino, epidemiologo, il consumo quotidiano di bevande con dolcificanti zero calorie, aumenta il rischio di morte per malattie cardiovascolari e tumore.

Anche solo due bicchieri di queste bibite light possono aumentare il rischio di morte del 50%.

Ad una conferenza internazionale sull’ictus dell’American Stroke Association a Los Angeles è stata presentata una ricerca, secondo la quale la passione per le bibite dietetiche può aumentare drasticamente il rischio di malattie vascolari e soprattutto di ictus

Questo emerge dal Northern Manhattan Study (NOMAS), ricerca con 2564 partecipanti. Esaminando le singole cause di morte nei partecipanti allo studio, i ricercatori hanno scoperto che il rischio di morire per malattie cardiovascolari era addirittura aumentato della metà se si consumano bevande senza zucchero regolarmente.

Non solo il cuore ne soffre, ma anche il microbiota intestinale.

I dolcificanti comunemente usati saccarina, sucralosio e aspastartame possono rendere patogeni i batteri intestinali. Ciò significa che i tuoi stessi batteri intestinali invadono e danneggiano l’intestino. Il risultato sono infezioni, sepsi e insufficienza multiorgano.

Dolcificanti e rischio cancro

L’epidemiologa nutrizionale francese Mathilde Touvier sta anche studiando gli effetti dei dolcificanti artificiali sul rischio di cancro.

Degli oltre 100.000 adulti che hanno partecipato allo studio NutriNet-Santé dal 2009, a circa 3.300 è stato diagnosticato un cancro. Quasi 600 persone colpite hanno anche consumato dolcificanti artificiali in misura maggiore rispetto agli altri.

La ricerca di Touvier mostra che un consumo eccessivo di dolcificanti può portare a un aumento medio del 13% del rischio di cancro, in particolare al seno, al colon e allo stomaco.

Bisogna dunque bere e mangiare con moderazione prodotti senza zucchero, per evitare di assumere troppo dolcificante. I rischi sono reali, sono risultati di ricerche importanti e non si può far finta di nulla.