Come viene pagato il rimborso Irpef? Ancora manca molto alla scadenza della presentazione della dichiarazione dei redditi, ma i contribuenti che hanno già provveduto a presentare il modello dichiarativo vorrebbero sapere come riceveranno il rimborso.
Non tutti, per ovvie ragioni, riceveranno il rimborso Irpef: in molti potrebbero trovarsi di fronte ad una dichiarazione a debito. In altri casi ancora nulla si deve dare al fisco e nulla si deve ricevere.
Nel testo, però, ci concentreremo sulle dichiarazioni a credito, ovvero quelle per le quali spetta ricevere il rimborso. Come viene pagato? Cosa devono fare i contribuenti interessati?
Come viene pagato il rimborso Irpef
Per spiegare come viene pagato il rimborso Irpef ai contribuenti con dichiarazione dei redditi a credito, bisogna fare una semplice, ma fondamentale differenza. Dobbiamo distinguere tra i contribuenti con sostituto d’imposta e quelli senza sostituto d’imposta.
Diamo una breve definizione di sostituto d’imposta: si tratta di una persona fisica o giuridica che sostituisce in parte o totalmente un soggetto passivo nei confronti del Fisco e delle Pubbliche Amministrazioni.
Spiegato, in parole semplici, il suo significato, iniziamo dal caso dei contribuenti con sostituto d’imposta. Si tratta dei casi più frequenti, in cui il rimborso Irpef in favore dei lavoratori viene erogato direttamente nelle buste paga. Il rimborso viene erogato il mese successivo rispetto a quello di presentazione della dichiarazione dei redditi: ciò vuol dire che prima si presenta il modello, prima si riceverà il rimborso.
In questo caso, l’Agenzia delle entrate invia al datore di lavoro il modello 730-4, utile per effettuare il rimborso al lavoratore. Cosa contiene il modello 730-4? Nel modello sono presenti le informazioni per effettuare il rimborso e, in caso di dichiarazione a debito, contiene le informazioni sulle somme che il contribuente deve versare. Se la dichiarazione è a debito sarà compito del datore di lavoro (in qualità di sostituto d’imposta) provvedere a trattenerle e versale al fisco.
Nel caso dei pensionati, il rimborso spettante viene erogato direttamente dell’Istituto di previdenza, durante la seconda mensilità successiva rispetto alla presentazione della dichiarazione dei redditi.
Spostiamoci al caso dei contribuenti senza sostituto d’imposta: il rimborso viene erogato direttamente dall’Agenzia delle entrate sul conto corrente del contribuente.
Cosa devono fare i contribuenti
Cosa devono fare i contribuenti per ricevere il rimborso Irpef? I contribuenti con sostituto d’imposta non dovranno fare nulla, in quanto provvederà a fare tutto il necessario il datore di lavoro.
Invece, i contribuenti senza sostituto d’imposta devono comunicare l’Iban del conto corrente sul quale ricevere il rimborso sul sito dell’Agenzia delle entrate. Cosa accade in caso di mancata comunicazione? L’erogazione del rimborso alle persone fisiche avviene tramite titoli di credito a copertura garantita emessi dalle Poste Italiane.
I contribuenti che non hanno comunicato l’Iban e che ricevono gli assegni vidimati possono versarli sul proprio conto correte oppure recarsi presso qualsiasi ufficio postale e cambiarli.
Dobbiamo sottolineare anche un altro aspetto in tema di rimborsi. Quando l’importo a credito scaturito dalla dichiarazione dei redditi è superiore a 4000 euro, allora l’Agenzia delle entrate, prima di erogare gli importi, effettua ulteriori controlli.
Cosa fare quando non arriva il rimborso? Può capitare di non ricevere il rimborso. In casi come questi, seppur non molto frequenti, il contribuente non deve far altro che chiedere spiegazioni al proprio sostituto d’imposta oppure al professionista che ha provveduto ad inviare la dichiarazione.
In alternativa, può rivolgersi direttamente all’Agenzia delle entrate, prenotando l’appuntamento online oppure tramite recapiti telefonici.
Presentando un’istanza formale all’Agenzia delle entrate, il contribuente ha dieci anni di tempo per richiedere il rimborso Irpef spettante.
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