Cercasi lavoratori. In una congiuntura più che positiva per il nostro Paese, dove la disoccupazione è scesa al 7,8%, riecheggia l’allarme di Confcommercio, che segnala come la stagione estiva sia, anche quest’anno, all’insegna dell’emergenza occupazionale. Troppi posti a disposizione e troppo pochi disponibili.
Confcommercio: questa estate mancheranno 500mila lavoratori
Secondo il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli infatti mancherebbero all’appello 480mila lavoratori per il settore terziario (peggiorando addirittura le precedenti stime). Addirittura, la percentuale di posti vacanti per l’estate 2023 ammonterà al 40%. In tema di estate poi il presidente Sangalli chiede sicurezze sul futuro del comparto balneare, che – dice il numero uno di Confcommercio – “hanno investito e contribuito alla qualità turistica del Paese”, chiedendo inoltre “la mappatura delle concessioni, al giusto indennizzo, alla valorizzazione delle tante imprese”.
Le sfide del domani non sono poche
In un 2023 che lo stesso Sangalli definisce non di recessione ma di transizione:
“Il primo trimestre dell’anno in corso è stato migliore delle attese. L’economia italiana continua a battere previsioni e previsori, fenomeno ormai costante da oltre due anni a questa parte. Non ci sarà la paventata recessione, ma il 2023 resta un anno di transizione tra la fase di eccezionale recupero post-pandemico e un futuro incerto e complesso, nel quale la crescita economica è tutta da costruire”.
Crescita economica che deve diventare strutturale e la sfida dei posti di lavoro che rimangono vacanti ne sono un esempio, per ribadire anche come l’immigrazione verso l’Italia – e non solo quale luogo di partenza – è più che necessaria per mantenere in salute non solo le nostre imprese, ma anche il welfare made in Italy. In conclusione altro allarme, quello relativo al disagio sociale: cresce, e di molto quello italiano. Il Misery Index Confcommercio si è attestato su un valore stimato di 16,7, in moderato aumento rispetto al mese precedente. Il dato dell’ultimo mese è sintesi di una ripresa dell’inflazione per i prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza di acquisto e di un lieve miglioramento della componente relativa alla disoccupazione. Il tutto condito da un tasso di crescita che sembra rallentare. Le sfide del domani sul tavolo italiano non mancano