Nicolò Cavalchini Come bruci te, il binomio della nuova pubblicazione del cantautore milanese che è già stato ospite della giungla. Ha voluto, questa volta, raccontare la caducità di un momento unico vissuto tanto di testa e poco (e niente) col corpo. Le emozioni di questo nuovo disco le ha esposte, col suo stile ironico, in diretta a “Bagheera”, condotta tutti i giorni dal lunedì al giovedì in pieno drive-time e in radiovisione sul canale 264 del digitale terrestre dal cantautore Bussoletti e il sabato nell’edizione serale dalle 20 alle 22 per il “Bagheera Saturday Night Show”. Ecco i passaggi più importanti della loro chiacchierata.

Nicolò Cavalchini Come bruci te, la voglia di non fermarsi

“Se sono mai uscito dal mio studio di registrazione dall’ultima volta che ci siamo sentiti? Ti direi quasi di no, considerando quanto tempo trascorro qua dentro. Ma non sono recluso. Ho sempre voglia di cercare nuovi suoni e registrare nuove canzoni. Scrivo per me, produco per altri, collaboro, studio. Quando hai la fortuna di fare quello che ti piace, la fatica non esiste.”

Nicolò Cavalchini Come bruci te, di cosa parla la canzone

“Il brano parla di un incontro nella Milano by night, tra il protagonista e una ragazza molto bella e disinvolta. La situazione descritta passo passo come un piano sequenza di un film, sembra essere l’incipit di una relazione occasionale, leggera e superficiale che risulta molto attraente per distrarsi da una relazione precedente che fa ancora soffrire. Il coinvolgimento emotivo con la ex, e la poca voglia reale di un rapporto superficiale, fanno desistere il protagonista che si riduce a giocare un pò con la ragazza senza intenzione di volere far altro per ritornare col cuore e la mente alla ex.”


Sull’aiuto in Emilio Romagna

“Sono andato là a spalare il fango. Non lo dico per farmi dire che sono bravo ma perché spero di essere un esempio per altri giovani. Trovo importante dedicare il proprio tempo ad aiutare il prossimo e in quei giorni c’era bisogno di braccia volenterose. E’ stato qualcosa di incredibile l’alluvione ma incredibile è stata anche la reazione di tutto il paese.”

Sul suo nome

“Si fa fatica a distinguere tra Niccolò e Nicolò? Io sono con una “c” soltanto ma credo sia più una distinzione territoriale. Al nord, dove vivo, è sempre così. Da Roma in giù viene raddoppiato. Essendo milanese, scoprite da soli come mi chiamo davvero.”

Sulla famiglia numerosa

“Come ho detto anche l’altra volto, sono l’ultimo di otto figli. Se ho avuto vita facile? Calcola che sto in analisi da anni, è una famiglia che tempra la mia. Se, però, mi sforzo di vedere il bicchiere mezzo pieno, ti dico che, se non fossi stato l’ultimo dei fratelli, probabilmente non avrei fatto la musica di lavoro. Perché? Beh, dopo sette fratelli tutti ben impostati in una carriera “normale”, su di me nessuno cercava nulla. Ho scelto senza pressioni la mia strada.”

Ecco il link del podcast dell’intera intervista di Nicolò Cavalchini:

https://www.radiocusanocampus.it/it/nicolo-cavalchini-come-bruci-te

Ecco il videoclip di “Come bruci te” di Nicolò Cavalchini: