Si parla da alcuni giorni del Green Pass mondiale e già fioccano le teorie del complotto. Ma cos’è davvero questo probabile certificato globale? Sarà un mezzo sanitario o limiterà la libertà di circolazione?

Facciamo chiarezza su questa notizia cercando di dare informazioni concrete e veritiere.

Green Pass mondiale: accordo tra OMS e UE

L’accordo tra l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’Unione Europea per un Green Pass globale riguarda la collaborazione degli stati nella salute digitale, mirando a facilitare lo scambio di dati sanitari.

L’obbiettivo è sviluppare la ricerca scientifica e medica, quindi, e non imporre restrizioni alle libertà personali. L’OMS ha deciso di adottare il metodo e la normativa che l’Europa ha introdotto durante il Covid con il Green Pass.

Questo, però, non significa che ci sarà un certificato digitale gestito dall’OMS. Si tratta solo di una digitalizzazione del certificato internazionale di vaccinazione che esiste già dal 1933, chiamata anche “Carta Gialla”.

L’OMS potrà sì verificare l’autenticità dei documenti, ma la gestione dei dati sanitari rimarrà di competenza di ogni singolo stato.

L’obbiettivo è sanitario: migliorare le cure sanitarie in tutto il mondo e favorire la ricerca scientifica.

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Green Pass mondiale: da dove nasce la preoccupazione per la libertà personale

Il racconto ufficiale sul Green Pass mondiale, quindi, parla di mezzo sanitario, di ricerca scientifica e medica. Molti però sono preoccupati per la libertà personale. Perché?

Il Green Pass per il Covid, come è stato ampiamente dimostrato, non è servito a fermare i contagi e si è dimostrato un pessimo, se non inutile strumento di prevenzione.

Sapere che l’Europa, tra un po’ di tempo, elargirà il suo know how sul Green Pass all’OMS, quindi, pone dei timori non indifferenti.

L’Europarlamentare Francesca Donato, infatti, esprime i suoi dubbi in un’intervista a La Bussola: «Da quello che è stato comunicato sul sito dell’OMS, pare che sia una decisione concordata, senza nessun passaggio parlamentare, tra la commissione europea e l’Oms nella quale la commissione ha deciso di fornire all’OMS il proprio know how e l’infrastruttura digitale per sviluppare la stessa infrastruttura a livello globale. Mi sembra chiaro che senza una proroga non votata dal parlamento, sia impensabile pensare di estendere questo strumento oltre l’UE».

Non dimentichiamo che il Green Pass è stato utilizzato per impedire ad alcuni di lavorare, di entrare al cinema, negli uffici pubblici e anche di viaggiare. Siamo certi che non avvenga la stessa cosa con il Green Pass mondiale?

Questo passaporto sanitario globale dovrebbe servire a facilitare la mobilità, ma è davvero così? Chi non avrà la certificazione o non avrà effettuato i vaccini riportati, non potrà viaggiare e quindi sarà escluso dalla mobilità.

Mentre tutti i paesi hanno ormai eliminato le misure restrittive per i viaggiatori, non esiste più alcun pass o certificato e si viaggia liberamente, non ci si aspettava una notizia del genere.

Sta di fatto che già a partire da questo mese, il green pass mondiale dovrebbe in qualche modo essere attivo, ma non si sa come, in che modo sarà obbligatorio, chi lo controllerà, cosa bisognerà presentare. C’è un’immensa confusione.

Si spera davvero che l’accordo tra l’OMS e l’Unione Europea riguardi la collaborazione nella salute digitale, con l’obiettivo di facilitare lo scambio di dati sanitari per la ricerca scientifica e lo sviluppo della telemedicina.

Che non ci siano restrizioni alle libertà personali e che questo Green Pass miri a semplificare i viaggi internazionali e a favorire la salute pubblica globale.

Vi terremo aggiornati sulle novità.

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