Damiano Tommasi, l’anima candida della Roma, torna a parlare di passato, presente e futuro del club giallorosso. Dieci anni vissuti ai piedi del Colosseo, dal 1996 al 2006, difendendo con grinta e passione i colori della società capitolina. L’ex centrocampista è rimasto nei cuori dei tifosi della Roma. Protagonista prima dello scudetto nella stagione 2000/01 con Fabio Capello in panchina, da calciatore ha anche collezionato 25 presenze con la maglia della Nazionale italiana. Da giugno dello scorso anno, Damiano Tommasi è stato eletto Sindaco di Verona, altra realtà in cui ha mosso i primi passi da calciatore.

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In occasione della presentazione dell’evento “Arena di Verona. 100 anni in una notte”, Tommasi ha così commentato l’ultima stagione della “sua” Roma: Credo che la stagione della squadra sia da ritenersi positiva – ha affermato l’ex centrocampista giallorosso in esclusiva ai microfoni di Tag24 -. Il club ha fatto tantissimo, in molte partite la squadra si è presentata anche rimaneggiata e in difficoltà in termini numerici. La ciliegina sulla torta sarebbe stata quella di vincere una coppa europea, un traguardo solo sfiorato: perdere ai rigori una finale può capitare, lascia l’amaro in bocca perché l’obiettivo era davvero vicino. Va rimarcato che la società però sta lavorando bene, costruendo nel tempo una base solida per poter ambire ogni anno a un traguardo importante”.

Le parole di Damiano Tommasi sul futuro della Roma

Da sempre attento alle sorti della Roma, Damiano Tommasi si è poi soffermato su altre tematiche. Ai microfoni di Tag24, l’ex centrocampista ha parlato di Josè Mourinho e del possibile affiancamento di un club manager. Diversi i nomi che si sono susseguiti, da Totti a Boniek: un campione del passato per dare un contributo alla Roma del presente: “Da esterno, non è semplice e corretto giudicare quelle che saranno le decisioni della società – ha dichiarato Tommasi -. Posso dire che da quando è arrivato Mourinho, l’obiettivo della Roma è cambiato. L’indirizzo del club è quello di guardare al futuro, di non farsi prendere dall’emozione o scegliere di pancia in base ai risultati. La parola d’ordine è programmare, e credo che sarà questo l’incipit anche per la prossima stagione”.

Sul parallelismo tra la sua storia d’amore con la Roma, in cui decise di rinnovare percependo lo stipendio minimo sindacale dopo un terribile infortunio, e le scelte dei vari Ronaldo, Messi e Benzema (emigranti d’oro verso gli altri continenti), Tommasi ha aggiunto: “La mia è una storia figlia di un infortunio grave, di un ritorno in campo che non sembrava possibile. Nel mondo del calcio, dello spettacolo, quando sei sulla cresta dell’onda le attenzioni sono tante. Quando si spengono i riflettori, tutte quelle attenzioni vengono meno. Ognuno fa le proprie attenzioni pensando al proprio futuro, alla propria famiglia, alle proprie emozioni”.