Dopo Cristiano Ronaldo e Benzema, un altro campione del calcio europeo sembra essere pronto a lasciare tutto per trasferirsi in Arabia Saudita. Si tratta di Riyad Mahrez, calciatore del Manchester City che, a pochi giorni dalla finale di Champions League contro l’Inter, potrebbe già aver intavolato dei dialoghi con l’Al Ahli. Il club della Saudi Pro League, infatti, vuole unirsi all’Al-Nassr e all’Al Hilal, portando tra le proprie fila un altro campione europeo. Sarebbe un colpo capace di aumentare il lustro che in questi mesi sta acquisendo il campionato saudita, sempre più affine al modello cinese per l’approccio al calciomercato, ma con una potenza economica di gran lunga superiore.

Mahrez verso l’Al Ahli

Il “no” di Messi al trasferimento in Arabia Saudita non ha scoraggiato la volontà di molti club del campionato, desiderosi di sfruttare la propria finestra sul calcio europeo. Il prossimo colpo, secondo quanto riportato da CBS Sports, potrebbe essere quello dell’Al Ahli, che punta tutto su Mahrez. Il calciatore algerino del Manchester City, a pochi giorni dalla finale di Champions League, avrebbe incontrato Waleed Muaath, presidente del club saudita, a Londra. È la stessa mossa avanzata dall’Al Ittihad per concludere la trattativa con Kante, con cui è stata assicurata virtualmente la firma di un contratto di due anni a 200mln di euro, con opzione per un terzo anno.

Saudi Pro League come la Chinese Super League?

Ma da dove nascono tutte queste trattative tra squadre dell’Arabia Saudita e quelle europee? Senz’ombra di dubbio, a favorire economicamente gli ingaggi monstre dei campioni in procinto di lasciare i proprio top club è la grande facoltà economica dei presidenti sauditi, che prima di essere uomini di calcio sono soprattutto imprenditori, di cui la maggior parte sceicchi. Ma c’è dell’altro.

Se da una parte l’attitudine dei club della Saudi Pro League rammenta le mosse fatte da quelli cinesi qualche anno fa, di cui si ricordano soprattutto i trasferimenti di Oscar e Pellè, restano delle differenze sostanziali. La prima è sul piano economico. In Arabia è in corso una vera e propria rivoluzione calcistica, di cui il governo è il primo promotore. Consci delle potenzialità dei calciatori europei sul piano dell’immagine, dei delegati del Fondo di Investimento Pubblico (PIF) saudita stanno lavorando in prima persona per trattare e favorire questi trasferimenti. Si è quindi formato un quartetto di squadre, composto da Al Nassr, Al Hilal, Al Ittihad e Al Ahli, di cui il PIF ha acquisito la maggioranza delle proprietà.

È da queste dinamiche che deriva la seconda grande differenza con la Chinese Super League: la rilevanza dei giocatori. Se quelli che qualche anno fa lasciavano l’Europa per trasferirsi in Cina rappresentavano una minoranza, spesso non particolarmente distinta tra quelli che sono i più grandi calciatori del panorama globale, adesso l’Arabia Saudita punta alle stelle. Nomi come Cristiano Ronaldo, Kante o Mahrez fanno parte dell’élite assoluta e sono soprattutto convinti da sponsor, campagne pubblicitarie e dalla possibilità di espandere il proprio marchio in altri paesi. Il modello è simile, ma non del tutto affine. La Saudi Pro League fa ulteriori progressi e adesso è pronta ad avere l’egemonia del calcio mondiale.